Vincere la crisi con il lavoro delle donne

ROMA - Nessun diritto, nessuna conquista, oggi, si può dire data per sempre. Per costruire e mantenere una rete di diritti diffusi e riconosciuti, scriveva Francheschini nel suo discorso alle donne da Palermo il 23 ottobre in vista delle primarie, bisogna riconoscere e valorizzare il ruolo delle donne. Pur sapendo che "siamo fra i paesi europei con il più alto differenziale salariale fra uomini e donne, a parità di mansione. Che vuol dire che il lavoro è uguale, ma una donna è pagata di meno. [...] Sarebbe questa la piena occupazione di cui si parla tanto frequentemente?" E' arrivato il momento di togliere il velo di ipocrisia e dire le cose come stanno. "Lo dico al governo: per uscire dalla crisi l’Italia ha bisogno delle donne, del loro lavoro, dei loro talenti."

La ricetta Franceschini per risollevare le sorti economiche del paese prevede "un piano nazionale straordinario per il lavoro delle donne. Incentivi alla formazione permanente, incentivi alle imprese per l’assunzione di lavoratrici, sgravi fiscali per favorire la stabilità del lavoro, perché la flessibilità non diventi precarietà. Nuove regole contrattuali e di organizzazione del lavoro per aprire alle donne i percorsi di carriera, nel privato e nel pubblico. Adeguamento alle normative europee a cominciare dalla parità salariale, prima della questione dell’età pensionabile, non si può cominciare dal punto più difficile. Congedi parentali finanziati e rivolti anche agli uomini, perché si è madri, ma dobbiamo cominciare a prenderci la responsabilità di essere padri. "

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