Informazione politica: i media siano più responsabili
"Stiamo assistendo, come dice il Presidente della Repubblica, a un succedersi di traumi e rotture.
Da qualche anno non si fa più politica, non si portano avanti posizioni e linee programmatiche, ma si contrappongono, in modo traumatico, posizioni da guerrafondai.
La responsabilità dei media è altissima: abbiamo sentito nei telegiornali frasi come queste...
Se questo è il modo attuale di fare giornalismo ha ragione il Presidente, le note dei giornalisti non espongono posizioni e punti di vista ma, anche nel linguaggio, ''partono all'attacco'' dell'una e dell'altra parte. Se i direttori delle testate giornalistiche fossero più attenti, sospenderebbero dal servizio chi usa linguaggi aggressivi e apocalittici. I giornalisti devono fare informazione, non sono corrispondenti di guerra.
Sono stati rispolverati i COMUNISTI con accenti e toni usati nel tempo della guerra fredda. Per il gusto della distruzione dell'avversario, anzi del NEMICO, non si esita a posizionarsi in modo incoerente e autolesionista.
Invochiamo, anzi PRETENDIAMO una politica rispettosa delle varie posizioni, serena nel confronto, costruttiva quando sia necessario e che non porti a scontri traumatici per il solo gusto di fare un titolo o di urlare più forte."
di Simona Giovannozzi (2 Aprile 2007)
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