Lavoratrici agricole: 2 volte "vittime" del caporalato

TARANTO - Otto ore di lavoro in campagna e paga dimezzata rispetto agli uomini. ''Diffusa la schiavizzazione delle lavoratrici agricole'' segnala Fraccascia (Flai-Cgil), mentre la Consigliera di Parità della Provincia di Taranto, Perla Suma, dichiara in proposito che mentre "non è agevole fare una stima delle lavoratrici in nero proprio a causa della condizione di illegalità nella quale sono costrette a vivere”, “quello che con più precisione siamo in grado di affermare è una profonda differenza di retribuzione a seconda che a lavorare sia un uomo o una donna. Nella provincia jonica la donna percepisce in media circa 24 euro al giorno contro i 30-40 euro pagati agli uomini”. Non è sicuramente un fenomeno nuovo quello del caporalato e delle braccianti agricole sottopagate ma “il fenomeno si fa ancora più preoccupante se consideriamo che il 2007 è stato dichiarato “Anno delle pari opportunità” dal Consiglio e dal Parlamento europeo”.

Sono stati investiti 15 milioni di euro per rendere tutti i cittadini più consapevoli del proprio diritto a godere di un uguale trattamento e di vivere una vita libera da qualsiasi discriminazione attraverso una campagna di informazione.

“Ancora oggi si assiste al fenomeno diffuso della schiavizzazione delle lavoratrici agricole”, dice il segretario generale provinciale della Flai-Cgil Mario Fraccascia. “Si assiste al duro viaggio che tante donne sono costrette a fare alle 2 – 3 del mattino per raggiungere il luogo di lavoro, lavorare sodo, e ritornare nel primo pomeriggio a casa.

Noi come Cgil abbiamo diffuso una vertenzialità diffusa ma per il riconoscimento dei diritti, per il rispetto delle regole, occorre una mano forte da parte di tutti, con sempre più controlli e sempre più interventi atti a scongiurare il fenomeno”. E in riferimento alla città jonica Mario Fraccascia precisa: “Taranto è una delle città più esposte in Italia per la diffusa illegalità nel pagamento dei contributi.

La legge 81 del marzo 2006, che contiene interventi urgenti in materia di agricoltura, si spera possa essere lo strumento che spingerà le imprese ad entrare in regola, visto e considerato che se non pagano i contributi non potranno usufruire dei finanziamenti”. (Daniele Marescotti © Copyright Redattore Sociale)

 

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