Salute donna e ingerenze dal Vaticano
PILLOLA - Ancora una volta il Vaticano e il Pontefice tedesco non perdono l'occasione di interferire con la vita pubblica dell'Italia e con le scelte del Paese. Fino a quando sarà necessario ripetere che la Chiesa Cattolica , se rivolge le sue raccomandazioni al popolo dei credenti è libera di farlo e non genera conflitto; ma quando le gerarchie della Chiesa scelgono di intervenire su provvedimenti di legge che riguardano l'intera comunità dei cittadini e cittadine italiani commettono una pura e semplice ingerenza negli affari interni di uno stato e creano un conflitto ormai intollerabile ?
E' questo il caso dell'invito rivolto dal pontefice ai farmacisti italiani perché esercitino l'obiezione di coscienza rifiutandosi di vendere contraccettivi e pillola RU. Si chiede insomma anche ai farmacisti ( come in precedenza venne richiesto ai medici nel caso della legge sull'IVG) di fare una valutazione "morale" prima di vendere un farmaco. Un farmacista non è un filosofo, è un professionista , qualificato e autorizzato a vendere al pubblico prodotti testati e autorizzati da commissioni legali composte da esperti . Questo va detto a chiare lettere. Se i cattolici, rispettosi delle indicazioni del loro pontefice vogliono vivere secondo gli orientamenti etici di quest'ultimo liberi di farlo, purchè non pretendano di imporre le loro scelte anche a chi non condivide il loro credo o religione.
PS: come mai questa valutazione "morale" così attenta ai "valori "non viene richiesta in tutto il mondo ai fabbricanti d'armi, ai venditori di munizioni e agli esperti di investimenti bancari, certamente non equi e solidali ?
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