Occupazione femminile: urge un cambio di passo

Nessuna opportunità è più importante dell’opportunità di avere un lavoro (Joseph Stiglitz Premio Nobel per l’economia nel 2001)

S’impone un cambio di passo nelle politiche a favore delle donne. E’ necessario aumentare l’occupazione femminile, equiparare le condizioni di partenza nella società tra uomini e donne, includere la dimensione femminile in un nuovo patto intergenerazionale”. Questo il messaggio contenuto nella Nota Aggiuntiva al Rapporto annuale sullo stato di attuazione della Strategia di Lisbona, dal titolo "Donne, Innovazione, Crescita" adottata dal CIACE – Comitato interministeriali per gli affari comunitari europei.

La Nota promossa e redatta dalla Ministra per le Politiche Europee, Emma Bonino, di concerto con la Ministra per i Diritti e le Pari Opportunità, Barbara Pollastrini, in collaborazione anche con altri ministri, ed, in particolare, Rosy Bindi (Ministra per la Famiglia) e Cesare Damiano (Ministro del Lavoro e della Previdenza Sociale), punta l’attenzione sulle donne e sulle politiche volte a favorire l’occupazione femminile.

Secondo uno degli obiettivi più qualificanti della Strategia di Lisbona, il tasso di occupazione femminile dovrebbe raggiungere il 60% entro il 2010. L’Italia, il cui tasso nel 2006 si attestava al 46.3%, rispetto alla media dell’Unione del 57.4%, si trova largamente al di sotto dell’obiettivo finale ed anche dell’obiettivo intermedio fissato al 57% per il 2005.

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