Iran - Oscurantismi ed oscuramenti: chiuso Zanan il giornale di Shahla Sherkat

IRAN - Ennesimo sussulto oscurantista in Iran, dove diritti e libertà sembrano sempre più restringersi, per farsi appannaggio di ologarchi oscuri e retrogradi: Shahla Sherkat, giornalista da 28 anni, laureata anche in psicologia, era editrice e direttora del mensile "Zanan" (Donne) a Teheran, giornale scomodo, che proprio di recente è stato chiuso. Proveniente dall’ esperienza di direttrice del settimanale filogovernativo "Zan-e Rouz" (Donna oggi), culminata con una estromissione a causa del suo disaccordo sul tipo d’immagine che si dava della donna, immagine cara governo iraniano esclusivamente conservatrice e religiosa, Shahla Sherkat fondava il suo nuovo quotidiano nel 1991. Unico mensile iraniano nel campo dei diritti delle donne, è stato chiuso perché secondo il regime «turba gli animi e le coscienze».

La notizia rilanciata dal settimanale D la Repubblica delle Donne, segnala come "la direttrice Shahla Sherkat e le sue redattrici sono accusate di avere «diffuso un’immagine buia dell’Iran, compromettendo la salute psicologica dei lettori»". Regime incapace di vedere quanto l'immagine buia dell'Iran derivi dagli stessi propri comportamenti, o semplice propagandismo interno e furberia? Ai posteri l'ardua sentenza!

Fatto sta che Zanan "esisteva da 16 anni e toccava vari argomenti tabù come le discriminazioni antifemminili nelle università, le violenze di polizia contro le «malvelate», divorzio, prostituzione, aids. Vendeva ormai 400mila copie" ed "oltre cemto personalità internazionali hanno già firmato una protesta, inviata poi la governo di Ahmadinejad".

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