Tempi duri per le Pari Opportunità?

ROMA - La ministra di fresca nomina alle Pari Opportunità, Mara Carfagna, avrà il suo bel da fare: dalla lettera aperta “Necrologio di un bimbo che ancora è nella mia pancia” indirizzata al Presidente della Repubblica dalla precaria di Napoli, al monito di Benedetto XVI sulla famiglia che ribadisce il NO ad anticoncezionali e fecondazione artificiale, riprende il dibattito su molti temi con gli occhi puntati alle reazioni del ministero delle Pari Opportunità, istituzione che tra l'altro in questo nuovo corso incredibilmente perde nel nome il riferimento ai "Diritti". Occorrerà quindi ora più che mai fare attenzione.


Se da una parte la lettera della lavoratrice di Napoli al Presidente Napolitano riporta il dibattito sul tema “precarietà lavorativa = futuro negato ed impossibilità di avere figli”, dall’altra negli stessi giorni la chiesa con le dichiarazioni rese nell’incontro del 10 maggio con i partecipanti al simposio internazionale per il 40° anniversario dell’enciclica Humanae Vitae di papa Paolo VI, rimette in discussione diritti civili e parità di trattamento lanciandosi all’attacco censorio delle relazioni omosessuali -che minerebbero la famiglia, contribuendo pure al calo demografico- ribadendo inoltre l’inseparabilità tra atto sessuale e procreazione.


La risposta di Napolitano, la più alta carica istituzionale italiana alla lavoratrice precaria, cittadina che ha posto un quesito sul tenere o meno il bimbo che aspetta stante l’assenza di prospettive, nelle parole finali diventa esortazione ed appello al prossimo Parlamento ad affrontare e mettere in atto “misure” per dare risposte concrete ai bisogni ed alle speranze” immaginiamo non solo di questa coppia ma di un intero paese. Misure “volte ad elevare il tasso di occupazione femminile, a conciliare la vita familiare e la vita lavorativa, a sviluppare azioni di assistenza sul territorio, a favorire una complessiva crescita del sistema nazionale dei servizi socio-educativi per l’infanzia, per dare risposte concrete ai bisogni ed alle speranze”.


Auspichiamo, allora, che in tale contesto non solo le risposte quanto anche le attività della Ministra  Carfagna, siano dello stesso illuminato segno delle parole di Napolitano che lei stessa sottoscrive, sottolineando come rappresentino "la bozza programmatica" del proprio "impegno alla guida del ministero". "Elevare il tasso di occupazione femminile -prosegue Carfagna- è un importante obiettivo, ma va necessariamente fatto coincidere con politiche che permettano alle donne lavoratrici di far figli e seguire la famiglia". Serve insomma secondo Carfagna una legislazione sul modello francese (che consenta alle madri di non pregiudicare il proprio percorso lavorativo), insieme ad un intervento sulle retribuzioni, che elimini le disparità tra donne e uomini.

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