Business OK se dirige una donna
CRISI 2 - Nella crisi finanziaria gli operatori maschi hanno fatto scelte sbagliate a causa dell'alto testosterone. Lo dicono gli studi. Troppo testosterone crea la cosiddetta 'euforia della vittoria', una sensazione di onnipotenza che porta l'individuo all'azzardo. L'intossicazione degli ormoni del successo, dunque, altera la percezione del rischio, un fattore che ha sicuramente contribuito alla crisi attuale. La soluzione? Più spazio alle donne manager.
da l'Espresso «Nel 1997 Brooksley Born, presidente della Commodities futures trading association americana, chiede al congresso una legislazione sull'uso dei derivati. Alan Greenspan e Robert Rubin, rispettivamente a capo della Riserva federale e del Tesoro, rifiutano l'idea. La Born percepisce il rischio che l'economia americana corre in modo diverso dai colleghi maschi, per i quali questo pericolo addirittura non esiste. Il motivo? La diversa psicologia dei due sessi. [...]
L'euforia della vittoria neutralizza nel cervello dell'uomo il processo di valutazione razionale. Lo dice uno studio dell'Università di Harvard, secondo il quale tra il livello di testosterone e quello di rischio esiste una stretta correlazione. Tanto più alto il primo, tanto maggiore sarà il secondo. Ecco una spiegazione alternativa delle bolle finanziarie e del perché per natura le donne sono meno inclini al rischio. "Dubito che 'Lehman Sisters' avrebbe rischiato tanto quanto Lehman Brothers", fa notare Anna Cecile Holt, consigliere di amministrazione di alcune finanziarie Usa. [...]
Possibile che nella gestione delle crisi le donne mantengano una soglia di razionalità più alta degli uomini? È quanto risulta da uno studio di Moneywise.co.uk, giornale finanziario inglese, che scrive che il 25% degli uomini sono preoccupati delle proprie finanze a causa della crisi del credito, contro il 43% delle donne. Sebbene il 65 per cento dei due sessi spenda oggi di meno, il risparmio maschile è una frazione di quello femminile. Le donne hanno un rapporto con il denaro più razionale, meno emotivo e sono più inclini al risparmio. Certamente questa è la conclusione a cui è arrivato il governo islandese: affida il compito di risollevare il paese dalla bancarotta a due donne, Elin Sigfusdottir e Birna Einarsdottir. [...] La finanza non è sinonimo d'azzardo: è la presenza massiccia degli uomini che, in alcune circostanze, porta all'assunzione di rischi eccessivi».
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