PD: più lavoro per le donne, più benessere per tutti

ROMA - Lo slogan scelto dal PD per le giornate di mobilitazione dal 30 aprile al 9 maggio, per porre all’attenzione la questione del lavoro femminile, punta a creare consapevolezza e desiderio di cambiamento attraverso l'azione. Con decine di iniziative in tutte le città. Insieme ad una raccolta di firme per il disegno di legge d’iniziativa popolare Misure per favorire l’occupazione femminile e la condivisione e conciliazione fra cura e lavoro.

Le donne sono una vera risorsa per lo sviluppo del Paese per uscire dalla crisi più forti e per tornare a far crescere l’Italia. Tutti i dati e le ricerche, infatti, dicono che le imprese guidate da donne vanno meglio, ed anche in periodo di crisi, realizzano una crescita dei profitti fino al 20%. Le organizzazioni in cui la presenza delle donne è maggiore crescono e prosperano, contribuendo alla crescita della ricchezza del Paese: per ogni 100 donne che entrano nel mondo del lavoro, si creano 15 nuovi posti nel settore dei servizi e dell’assistenza alle persone.

La realtà attuale però è davvero preoccupante: solo il 46% di donne riesce ad avere un impiego; una donna su cinque è costretta a lasciare il lavoro quando nasce il primo figlio per carenza di servizi all’infanzia. Gli asili nido possono accogliere appena il 10% dei bambini e sempre più donne si trovano a dover scegliere fra lavoro e maternità. Non è più vero, inoltre, che le donne che non lavorano fanno più figli: donne a casa e culle vuote, perché inoccupazione e precarietà creano incertezza del futuro.

La crisi rischia dunque di ricacciarne a casa un numero ancora più elevato, mentre le discriminazioni salariali sono ancora tante, nonostante che esista una buona legge che le vieta. A parità di mansioni, una donna può arrivare a percepire un compenso anche del 28% inferiore a quello dell’uomo .

Di fronte a queste condizioni di arretratezza, tutti i provvedimenti del Governo Berlusconi aggravano la situazione:

Ø ridotte le risorse ai comuni, facendo diminuire i servizi e aumentare il lavoro di cura delle donne;

Ø ridotto il tempo pieno a scuola, penalizzando le donne;

Ø non è stato fatto niente per salvaguardare l’occupazione delle donne;

Ø non è stato fatto niente per l’imprenditoria femminile, uno dei settori in sviluppo;

Ø non è stato fatto niente per sviluppare il piano di servizi alla persona e di asili nido;

Ø non è stato fatto niente per favorire la conciliazione;

Ø è cresciuta la disparità salariale a causa della detassazione degli straordinari;

Ø è stata cancellata la legge sulle dimissioni in bianco.

In questo quadro le proposte del PD per salvaguardare e far crescere il lavoro femminile, sono chiare:

ü la riduzione del costo del lavoro delle donne come incentivo;

ü la tutela del posto di lavoro delle precarie della Pubblica Amministrazione;

ü un credito d’imposta per le aziende che assumano donne a partire dal Sud;

ü sostegno all’imprenditoria femminile;

ü il superamento delle discriminazioni salariali.

Per promuovere la conciliazione e la condivisione, il PD propone:

ü il riconoscimento di un credito d’imposta per il lavoro di cura per le lavoratrici madri;

ü un piano per asili nido e servizi all’infanzia e per i non autosufficienti col ripristino delle risorse previste dal Governo Prodi;

ü flessibilità degli orari;

ü congedo paterno obbligatorio;

ü per le lavoratrici madri possibilità del part time con un periodo di contributi figurativi a carico dello Stato.

Uscire dalla crisi si può, anche con e per le donne.

  • Visite: 4986
© 2020 www.power-gender.org
Power&Gender Testata giornalistica online Gestione semplificata ai sensi del'Art. 3bis, Legge 103/2012 Direttrice responsabile: Eva Panitteri