Violenza è pregiudizio

 

ROMA - Il tema delle violenza sulle donne entra nell'agenda del G8, ed il Presidente Napolitano nel discorso di apertura alla conferenza internazionale contro la violenza sulle donne (organizzata alla Farnesina nell'ambito degli incontri del G8 a Presidenza italiana), sottolinea come, anche “in paesi evoluti e ricchi come l'Italia, dotati di Costituzione e di sistemi giuridici altamente sensibili ai diritti fondamentali delle donne, continuano a verificarsi fatti raccapriccianti”. Vi è una fondamentale connessione, uno strettissimo rapporto tra il ruolo sociale delle donne e la democrazia di un paese, ed il fatto che un paese l’Italia abbia nei ruoli chiave quasi esclusivamente uomini, basta a far comprendere perché Napolitano aggiunga: “Dobbiamo sentirci egualmente responsabili dell'incompiutezza dei progressi faticosamente realizzati per l'affermazione della libertà, della dignità, e della parità dei diritti delle donne”. In un momento in cui crescono xenofobia, razzismi, ed intolleranze di ogni genere, in un momento in cui il paese sta perdendo valori fondamentali come la laicità, la legalità, la libertà di scelta, la solidarietà, le parole di Napolitano devono indurre ad una riflessione. Urge un ripensamento su quelle chiusure e su quelle mancanze di dialogo, su quei piccoli e grandi pregiudizi che stanno portando l’Italia a mancare di coerenza nel passaggio tra ciò che dichiara, e ciò che mette in pratica. Più che alimentare differenze e divisioni, ed alzare muri, dovremmo imparare a sentirci parte di un unico genere, quello umano. La sfida delle donne è stata lanciata. Qualcuno la raccoglierà?

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