TOPONOMASTICA e parità di genere

BRUXELLES - Necessario aumentare la presenza simbolica delle donne nello spazio pubblico. Con questo obiettivo si vota a Bruxelles, dalla scorsa settimana e per tutto il mese di febbraio: per scegliere un nome da una lista di 15 donne note a vario titolo, per cambiare il nome del tunnel più lungo della Regione Bruxelles-Capitale, attualmente in fase di rifacimento. Una lista frutto della collaborazione tra esperte/i, associazioni femminili cittadinanza e poteri pubblici. 

Cogliendo l’occasione per un doppio rinnovamento, strutturale e simbolico per la Città, la nuova attribuzione del nome ufficiale al quasi ex tunnel Léopold II  è prevista a fine lavori, nella seconda parte dell’anno. Politica pubblica di gestione del territorio e parità di genere da un lato e, dall’altro, la necessità di voltare pagina rispetto al periodo coloniale, accelerando la transizione grazie al progetto di femminilizzazione dei nomi dei luoghi della città, che per la memoria della sua storia scritta e fatta da uomini e donne, ora guarda a un futuro più egualitario.

Dopo aver constatato che il 43% delle strade di Bruxelles erano intitolate a persone e di queste solo il 6,1% ricordava una donna, l’8 marzo scorso la Segretaria di Stato per la Parità di Genere (PS) alla Regione, aveva lanciato l’idea della femminilizzazione degli spazi pubblici, idea subito sostenuta dalla Ministra della Mobilità (Verdi). D’accordo, hanno così deciso di recuperare questo ritardo dando vita a una procedura inedita, una concertazione tra vari soggetti e un sondaggio tra la popolazione al quale gli/le abitanti di Bruxelles hanno prontamente risposto con entusiasmo, con una partecipazione eccezionale e fornendo suggerimenti e loro proposte di nominativi per sottolineare ulteriormente il gradimento verso la scelta di operare un riequilibrio di genere nella toponomastica della città.

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