Immigrazione: le novità che mandano in pensione la Bossi-Fini

Martedì 24 Aprile torna in Consiglio dei Ministri  la discussione sulle modifiche alla Bossi-Fini. Il testo di riforma approntato dai ministri Giuliano Amato e Paolo Ferrero prevede la modifica dei tempi di soggiorno e delle quote d’ingresso, per favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro. La Bossi-Fini in vigore dal 2002, potrebbe tra un’innovazione e l’altra, andare presto in pensione.


Su un totale di 1.419.285 permessi di lavoro rilasciati nel 2006, 514.769 (45.2%)quelli delle donne. Su 628.365 permessi per motivi familiari la quasi totalità (526.334) è stata rilasciata a donne. Inoltre alle donne sono stati accordati nel 2006 un totale di 3.315 permessi per motivi di asilo, e 26.958 per ragioni di studio. Un quadro in movimento capace di segnalare a partire dalle cifre (asettiche ma rivelatrici), come oltre alle necessità del mercato sia necessario tenere conto delle realtà delle persone.

 

BANCA DATI – Una delle principali novità sarà costituita da una banca dati “organizzata in base alle singole nazionalità con criterio cronologico”. Si terrà conto delle competenze e delle qualifiche, ma anche del livello di conoscenza della lingua italiana.

FLUSSI – I flussi saranno definiti da un piano triennale, tenendo conto dell’effettiva richiesta del mercato. Il numero degli ingressi sarà aggiornato ed integrato su base annua, grazie ai dati dei Ministeri di Lavoro e Solidarietà sociale.

PRIVILEGI – Alle competenze dei richiedenti ed al numero degli accessi stabiliti coi flussi, si accompagna l’intenzione di favorire le richieste provenienti dai cittadini di quegli “Stati che abbiano dimostrato un atteggiamento collaborativo in materia di contrasto alla immigrazione clandestina”.

RITORNO A CASA - Il testo prevede anche la valorizzazione delle competenze acquisite dai migranti in Italia e mira ad incentivare “il ritorno produttivo, temporaneo o definitivo, dei migranti nei Paesi di origine, permettendo il mantenimento dello status di soggiornante regolare in Italia nel caso di partecipazione a specifici progetti effettuati in collaborazione con i Ministeri competenti”.

(Fonte Redattore Sociale – Dati : Elaborazione Istat su dati Min.Int.)

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