Unione Europea: Stop alla violenza contro i rom

Roma,21/5/08. Si è svolto ieri a Strasburgo il dibattito sulla situazione dei Rom in Italia e in Europa. Voluto fortemente dal gruppo socialista guidato da Martin Shultz con l’appoggio dei verdi, dei liberali europei e della sinistra, il dibattito è talvolta sfuggito di mano sia alla vicepresidente Luisa Morgantini, del partito di rifondazione, sia ai liberali. Il commissario Wladimir Spidla ha ricordato in apertura dei lavori che:  “Dopo l’adesione della Romania, i romeni hanno le stesse libertà degli altri, non sono cittadini immigrati, ma cittadini dell’UE, e la Commissione garantirà che i loro diritti siano rispettati.” Le espulsioni sono sempre possibili, ma caso per caso, e secondo le procedure previste dalle direttive vigenti.

 

Affermazioni pesanti sono state rivolte alle politiche annunciate dal governo Italiano dalla deputata verde dell’Olanda, Lilli de Groen, che ha paragonato le politiche del governo Berlusconi alla “pulizia etnica di Milosevic”. Non ha certo contribuito ad addolcire l’atmosfera l’affermazione sopra le righe del deputato italiano della Fiamma Tricolore,  Romagnoli, che ha auspicato la “creazione di uno stato romeno nell’est Europa per porre fine alla diaspora” (sic!). A lui ha replicato il deputato italiano (ds) Claudio Fava ricordandogli che quella “era l’idea di Joseph Goebbels”.  Victoria Moaxi, parlamentare liberale ungherese e Rom, ha affermato che “si parla dei Rom per distogliere l’attenzione dai veri problemi dell’Italia. Prima di tutto l’italia dovrebbe occuparsi della camorra!” Accuse e contro accuse condite anche da insulti sono state scambiate dai deputati italiani. Il commissario Spidla ha annunciato per la fine di giugno la presentazione di un rapporto che farà il punto sulla situazione di Rom nei vari paesi europei.

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