Diritti: crisi diplomatica tra Arabia Saudita e Canada

DIRITTI - Ha inizio da un tweet la crisi diplomatica estiva sui diritti umani, sorta tra Canada ed Arabia Saudita. Da quasi 2 settimane «è in corso una crisi diplomatica tra Arabia Saudita e Canada, la cui ultima conseguenza è stato l’ordine di rimpatrio per i 15mila studenti sauditi che frequentano università canadesi e per gli 800 medici e specializzandi sauditi che lavorano negli ospedali canadesi. Tutto è cominciato quando lo scorso 2 agosto la ministra degli Esteri canadese Chrystia Freeland ha espresso su Twitter la sua preoccupazione per l’arresto dell’avvocata e attivista per i diritti delle donne Samar Badawi, invitando l’Arabia Saudita a liberare sia lei che suo fratello, il blogger Raif Sadawi, condannato nel 2014 a dieci anni di carcere e mille frustate. Da allora l’Arabia Saudita ha espulso l’ambasciatore del Canada, richiamato il proprio dal paese e sospeso tutti i voli da e per Toronto della compagnia aerea di bandiera, la Saudi Arabian Airlines. […] In politica interna, nonostante provvedimenti apparentemente progressisti come la concessione del diritto alla guida per le donne, il governo saudita ha continuato a reprimere la libertà di espressione e di religione, a permettere torture e arresti arbitrari, a discriminare le donne, a considerare illegali i rapporti omosessuali e a rifiutare elezioni democratiche. Jamal Khashoggi, un giornalista saudita in esilio negli Stati Uniti, ha detto a Wright che bin Salman (il principe saudita erede al trono- ndr) è già diventato il più autoritario leader saudita dal 1953 (Fonte: ilpost.it)» La cosa assurda è che l'Arabia Saudita non solo è ancora nel Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite, ma è anche membro della Commissione sullo status delle donne! (Fonte: AVAAZ - Petizione)

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