PARITA' UE: urgente stabilire le priorità

PARITA' DI GENERE - Urgente invito della UE a definire e realizzare le priorità per il futuro. 25 anni dopo l’adozione del Programma d’azione di Pechino, considerato ‘quadro di riferimento internazionale per i diritti delle donne’, il Parlamento europeo nel gennaio scorso ha dibattuto varie questioni relative alla parità di genere tra uomini e donne e adottato tre risoluzioni su (1) nuove strategie per la parità 2020-2025, (2) divario digitale e (3) prospettive di genere durante la crisi COVID-19 e a seguire. Completando con delle raccomandazioni d’azione riguardanti povertà, lavoro, processo decisionale, ambiente, integrazione delle questioni di genere nelle diverse politiche, di cui già abbiamo dato notizia.

Nel febbraio del 2020 il Parlamento in un’altra risoluzione aveva invitato l’Unione e gli Stati nazionali a rispettare visione ed impegni presi a Pechino e proporre rapidamente un programma ambizioso per il futuro. A riconferma che la parità tra donne e uomini è uno dei valori e obiettivi fondamentali della Costruzione europea.

Nella Sessione Plenaria dell’11 febbraio 2021, dopo aver constatato che nessun Stato ha raggiunto gli obbiettivi fissati nel testo di Pechino (Rapporto EIGE 2020), con 505 voti favorevoli, 109 contrari, 76 astensioni l'aula ha adottato una nuova Risoluzione che suona come un campanello d’allarme. Si articola su tre tematiche, espressione delle preoccupazioni create dalla Pandemia che acutizza ancor di più le disuguaglianze tra donne e uomini, minacciando di cancellare i progressi finora compiuti e far precipitare 47 milioni di donne e ragazze sotto la soglia di povertà nel mondo.

Tematica 1) Necessità di prevenire e combattere la violenza sessista, ratificare la Convenzione di Istanbul; urgente trattare l’aumento delle violenze domestiche durante la Pandemia fornendo alle vittime servizi di protezione, assistenza telefonica, alloggi sicuri e servizi sanitari. Emanare misure di contrasto alla cyberviolenza.

Tematica 2) Il Parlamento sollecita di nuovo gli Stati a sbloccare la direttiva relativa alla presenza delle donne nei consigli di amministrazione e richiede obiettivi europei, piani d’azione, agende e misure speciali temporanee per progredire verso una rappresentanza equilibrata di donne e uomini nelle posizioni dirigenziali, legislative e amministrative. I deputati richiedono una legislazione europea per la trasparenza dei salari che aiuti a ridurre le differenze salariali tra uomini e donne. E sottolineano il ritardo di un’attesa proposta della Commissione europea in proposito.

Tematica 3) Deputati e deputate sono particolarmente preoccupati delle tendenze regressive in atto in alcuni Stati sui servizi collegati alla sanità come il divieto di aborto in Polonia. Richiedono l’accesso alla pianificazione familiare, ai servizi sicuri e legali, garanzia della salute e della vita stessa delle donne. Richiamano con forza al rispetto universale dei diritti sessuali e riproduttivi, come stabilito nella dichiarazione di Pechino.

(Bruxelles, 23 febbraio 2021)

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