Sull'aborto inaccettabile ogni strumentalizzazione

ROMA - «Incommentabile» per la Ministra della salute Turco, la campagna di Giuliano Ferrara sull'aborto. «Sono certa –dice- che non eleverà la soglia critica delle coscienze perché si muove da un approccio puramente astratto, dove è assente la responsabilità femminile». Così la risposta della ministra -nel corso della trasmissione Viva Voce di Radio24 del 15 gennaio- alle affermazioni del direttore del Foglio secondo cui, l'interruzione di gravidanza sarebbe “un omicidio perfetto”.

 


 

In Italia la diminuzione dei casi di aborto non è in relazione alla diminuita natalità ma, lo dicono i dati, si è verificata (-60%) grazie alla legge che lo regolamenta, perché «è diventato una scelta che la donna tende a non fare». Per Turco dunque la legge 194 non si tocca: «sì al dibattito pubblico ma nessuna modifica alla legge che dal 1982 ad oggi ha permesso il dimezzamento degli aborti». Nella piega presa da questo dibattito, si evidenzia sempre più la piaga dell'uso strumentale di un tema che, seppure proposto come riflessione internazionale, nei fatti intende mettere in discussione le tutele e le leggi acquisite dall'Italia e dalle donne italiane.

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