LEGGE 40 La sentenza del Tar del Lazio
LEGGE 40 - La legge sulla procreazione assistita in vigore in Italia dal 10 marzo 2004 - Governo Berlusconi è una brutta pagina del nostro Paese, punisce le donne, offende il desiderio di maternità e paternità, umilia la ricerca e la deontologia medica, ostacola la scoperta di cure per malattie oggi inguaribili. Ferisce il principio di laicità dello Stato, va contro la Costituzione... Quando viene approvata definitivamente, molti la giudicano come la peggiore legge d’Europa e forse del mondo.L’incapacità di tradurre in norme ragionevoli la rivoluzione della maternità artificiale ha prodotto una serie di assurdità e divieti che sta già pesantemente penalizzando gli aspiranti genitori e trasformando i medici e i ricercatori in potenziali criminali
La legge nel determinare i criteri di accesso alla fecondazione assistita, delegittima le famiglie in cui una delle due parti della coppia non è fertile, quelle non unite da un vincolo matrimoniale, quelle formate da individui dello stesso sesso, quelle portatrici di malattie genetiche o HIV.
La legge proibisce il ricorso alle tecniche che utilizzano gameti di donatore: saranno circa diecimila le coppie costrette a recarsi all'estero o a rivolgersi a un mercato clandestino che, data la relativa semplicità delle procedure, non tarderà a diffondersi a discapito di tutte le misure di tutela della salute delle donne.
È una legge “partorita” da un parlamento maschile, da un legislatore, non a caso culturalmente e/o fisicamente maschio eterosessuale “cattolico”, drammaticamente sordo, o ignorante, delle analisi fatte dalle donne sulla complessità e peculiarità del rapporto madre-figlio nella generazione, sui principi di autodeterminazione e responsabilità femminile, sull'inapplicabilità di uno schema piattamente egualitario nel rapporto generativo.
Le linee guida che la accompagnano sono, se possibile, peggiorative dello schema originario.Contro queste ultime sono stati promossi ricorsi davanti ai tribunali amministrativi regionali .
Vi alleghiamo alcune prime considerazioni di commento alla bella motivazione della sentenza del tar del Lazio di Maria Paola Costantini (Avvocata in Firenze)
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