Caso Noemi e l'afasia delle ministre

ROMA - Nella vicenda Papi/Noemi, nuovi motivi di dispiacere per Berlusconi che, mentre cerca di difendere posizioni non chiare, lamenta l'assenza di solidarietà delle sue ministre, che non hanno fatto pubblici commenti o dichiarazioni in sua difesa, a partire da quando Veronica Lario definiva le candidature proposte per le liste del PDL alle europee ( pubblicate dal giornale di famiglia Libero) "ciarpame senza ritegno". Lo hanno volentieri difeso, invece, alcune fedelisime del PDL, con una lettera aperta alla signora Veronica sul Corriere nella quale sostengono che il di lei comportamento avrebbe fatto fare alle donne italiane un salto indietro di 50 anni. A leggere il solidale messaggino, è netta la senzazione di trovarsi ancora una volta di fronte a "ciarpame senza ritegno". Leggere per credere.

Per quanto riguarda la mancata "difesa" da parte delle Ministre lamentata da Berlusconi, si legge su la Repubblica «Il suo dito indice è puntato contro Stefania Prestigiacomo che il 4 maggio scorso si è limitata solo a sottolineare che "lui ha bisogno della famiglia. Spero che non si separino, per Berlusconi la famiglia è un grande rifugio". Ce l'ha con Mara Carfagna che ha evitato con cura qualsiasi presa di posizione. Ma pure con Michela Vittoria Brambilla, promossa di recente ministro, e con Giorgia Meloni. Quest'ultima, consultata sull'argomento, ha sempre cercato di dribblare: "non tiratemi in questa vicenda".» Un sostegno venuto a mancare per via di un fraintendimento tra amici, per un qualche ingranaggio inceppato, oppure una presa di posizione, a cominciare da silenziose assenze, in un momento politico, ma anche elettorale delicato? Afasia del potere?La parola alle ministre.

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