AGRICOLTURA Il Valore dell’apporto delle donne
CLIMA & AGRICOLTURA al FEMMINILE – Fatta la Legge a supporto dell’Imprenditoria Giovanile in agricoltura (n. 36 del 15 marzo 2024), a metà di questa rovente estate, Confagricoltura Donna e Donne in Campo - CIA, segnalano la «necessità di mettere a disposizione strumenti legislativi e istituzionali con l’obiettivo di valorizzare l’apporto delle donne: una parte fondamentale del mondo agricolo, impegnata nell’innovazione, nella sostenibilità e nella costruzione di sistemi alimentari sostenibili».
Lo scorso anno, sensibili ai temi legati alle emergenze siccità e mutamenti climatici, le associazioni femminili dei maggiori settori agricoli italiani (vino, olio, ortofrutta, riso), si erano riunite per fare il punto e stilare un documento di proposte alle istituzioni. Oggi, le donne in agricoltura rilanciano il proprio impegno, accendendo i riflettori sulla «carenza di politiche nazionali a favore dell’imprenditoria e del lavoro femminili in agricoltura», per voce di Alessandra Oddi Baglioni (Presidente Confagricoltura Donna) e Pina Terenzi (Presidente Donne in Campo – CIA), che stilano un comunicato stampa congiunto a fine luglio.
(Campo di grano nelle Marche - di EP)
Alessandra Oddi Baglioni e Pina Terenzi sollecitano anche l’urgenza di definire «una Legge Quadro per l’imprenditoria femminile in agricoltura» che preveda la costituzione di un Ufficio permanente presso il Ministero dell'Agricoltura e «un Osservatorio ad hoc, con l’obiettivo di promuovere l’accesso delle donne all’attività agricola».
Secondo Terenzi “le oltre 200mila imprenditrici agricole italiane sono in prima linea per difendere il settore quale asset strategico del Paese, dove la produzione di cibo e la tutela del territorio camminano insieme, rappresentando il patrimonio di biodiversità, salute e benessere, cultura e tradizione del Made in Italy”.
Oddi Baglioni invece, dopo dopo ricordato che secondo l'OCSE, l’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa “dovremo sfamare una popolazione di 10 miliardi di persone entro il 2050”, aggiunge: “le aziende condotte da donne sono socialmente più responsabili e aprono la strada a un futuro più inclusivo e resiliente”.
(Vigne a Varignana BO - di EP)
Insomma, l’osservazione dello stato dell’arte indica, tra le soluzioni utili al cambiamento, non solo il rinnovamento del modello agricolo, che uscendo dall’industrializzazione pesante dovrebbe passare a metodi più rispettosi del clima, della biodiversità e dei territori, ma anche l’importante opzione di dare maggior peso al lavoro e al ruolo delle donne. Il mondo possiede già la maggior parte del know-how e delle tecnologie necessarie; adesso serve solo cominciare.
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This story is part of Covering Climate Now’s (CCNow) joint coverage network
Fonti: Comunicato stampa congiunto 19 luglio 2024; Confagricoltura.
Credits: Foto di copertina by Rychan Kafc - Free da Unsplash; Altre: by Eva Panitteri