Finalmente l'equilibrio di genere in Costituzione

L'Aula del Senato, nel corso della seduta del 29 luglio, ha approvato –con 277 voti a favore, 1 contrario e 7 astenuti- l'emendamento n. 1.1713 (testo 2) che introduce il principio della promozione dell'equilibrio di genere in Parlamento."Finalmente c'è equilibrio di genere in Costituzione, come originariamente previsto dall'art. 51 e mai concretamente attuato. Si tratta di una svolta culturale per il nostro Paese che fissa in modo definitivo il principio che le nostre istituzioni devono vedere rappresentati in modo equilibrato uomini e donne". Lo dichiara la Senatrice del Pd Monica Cirinnà dopo che l'aula del Senato ha approvato il testo che modifica l'art.55 Cost. "L'emendamento di cui sono seconda firmataria - aggiunge - prevedeva nella formulazione originaria la parità di rappresentanza, ho accolto la riformulazione dei relatori, accettando il concetto di "rappresentanza equilibrata". La mia lunga esperienza politica mi ha, infatti, insegnato che spesso le differenze lessicali sono importanti, ma che ancora più importante è ottenere risultati concreti". "Su questo punto - spiega - ricordo perfettamente numerosi ricorsi al Tar da me proposti e vinti contro il sindaco Alemanno proprio per il mancato rispetto dell'equilibrio di genere nella composizione della Giunta di Roma. Ricorsi che ebbero una conclusione positiva proprio perché basati sullo Statuto del Comune di Roma che esplicitamente prevede il rispetto dell'equilibrio di genere". "Questa importante modifica costituzionale - conclude Cirinnà - impone necessariamente il recepimento di tale principio anche all'interno della nuova legge elettorale e, conseguentemente, delle leggi elettorali regionali che dovranno consentire alle donne, fin dalla composizione delle liste, un'adeguata ed equilibrata rappresentanza. Il testo dell'Italiacum approvato dalla Camera andrà, quindi, modificato perché la mancata alternanza sui listini e sui capolista non garantisce affatto l'equa rappresentanza che è quella che le donne italiane meritano, pretendono e si aspettano da questo premier che ha già dato ampia, ampissima, prova di credere nelle capacità delle donne".
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