8 marzo Programmatrici per la parità digitale

8 MARZO - Continua il nostro focus su personaggi ed iniziative: al centro: LA PARITA' DI GENERE. Al MWC il Mobile World Congress 2019 di Barcelona, evento mondiale della tecnologia mobile che a febbraio ha riunito i maggiori attori ed operatori del settore, tra le relatrici, al panel AI Innovation, Ethics & Diversity è intervenuta Marieme Jamme @mjamme, 45 anni, CEO e fondatrice di #iamtheCode, una donna dalle idee chiare con un obiettivo ambizioso: avviare entro il 2030 1milione di giovani donne tra i 18 ed i 25 anni, al coding.

Ovvero formare le programmatrici del futuro affinché diventino protagoniste dell'innovazione tecnologica con attenzione a prospettive ed implicazioni di genere, per l’emancipazione delle donne e con focus particolare al continente africano. Se gli algoritmi, l'intelligenza artificiale (AI), saranno l'interfaccia del futuro tra le persone ed i servizi fondamentali di cui avranno bisogno, come si potrà renderli etici, equi, inclusivi? Che impatto avranno sulle prospettive di genere o nei confronti delle persone più vulnerabili? I concetti chiave del coding innovativo con attenzione anche alla parità di genere saranno pertanto: tecnologia per il cambiamento, empowerment, istruzione, visibilità, fare rete, costruire fiducia. #TechForChange #CodingForAfricanWomen

Componente del comitato della World Web Foundation per l’uguaglianza digitale, l'organizzazione no-profit che promuove un mondo internet libero ed inclusivo, Marieme Jamme è stata la prima donna di colore a vincere l'Innovation Award ai Global Goals Award 2017 dall'UNICEF e la Bill and Melinda Gates Foundation come GoalKeeper per il suo lavoro nel promuovere gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, sostenendo a livello mondiale giovani donne, ragazze e governi.

Nata in Senegal, il suo percorso di vita appare nebuloso in alcuni passaggi: abbandonata da piccola, poi vittima di tratta ed alla fine donna capace di autoaiuto sino al riscatto sociale come dichiara nel video in occasione del MWC2019 su twitter? Comparato alle dichiarazioni del passato, se non dovesse rivelarsi altro, sembrerebbe un atto di riparazione rispetto alla ragazza ribelle allontanatasi da una famiglia della classe media e con un background “privilegiato”, da lei stessa tratteggiata nel 2012 in una intervista alla CNN nella quale si descrive sino all’approdo nel Regno Unito, paese che le consente di “essere libera” di scrivere, parlare, comunicare, dove vive attualmente ed ha fondato la propria società.

 

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