VINO Non c'è pace per Mottura
WINE – Furto di vino in casa Mottura. Che il vino sia un prodotto prezioso è indubbio, ma che lo scorso sabato notte (tra il 16 e il 17 febbraio) dei ladri avrebbero sgraffignato ben 6mila bottiglie dalla cantina Sergio Mottura di Civitella d’Agliano, eccellenza del Lazio fondata nel 1933, nessuno se lo sarebbe aspettato! Furti così importanti (danni stimati in 100mila euro) in passato infatti hanno riguardato solo vini ben più famosi.
Così adesso ci si domanda se qualcuno possa aver organizzato un furto su commissione, dato che oltre a diverse bottiglie di Muffato, di rossi e diverse attrezzature agricole, sono state soprattutto sottratte le bottiglie di Grechetto, riconoscibili dal famoso istrice in etichetta, molte delle quali tuttavia ancora senza le “insegne”.
Non c’è pace per questo vino nato nel 1994 con il nome di Latour a Civitella che, oltre all’onta del furto recente, dal 2021 ha anche dovuto subire un cambio di nome: ribattezzato nell'italianizzato La Torre a Civitella per via di un’ingiunzione pervenuta del colosso Château Latour che ha diffidato la Sergio Mottura dal proseguire nell’utilizzare il nome Latour per l'etichetta di questo vino. Motivazione? Evitare possibili confusioni tra i due marchi da parte dei consumatori.
(Foto Jp Valery da Unsplash)
Mottura cede ma la cosa comunque dispiace perché il nome Latour qui non compariva per furbeschi motivi di apparentamento, ma in virtù di una dedica per celebrare la collaborazione tra Sergio Mottura e Louis-Fabrice Latour, titolare della Maison Louis Latour che, innamoratosi del Grechetto Mottura a una degustazione, suggerì di farlo affinare in barrique. Monsieur Latour però non si limitò solo a consigliare e contribuì regalando a Monsieur Mottura alcune botti dalla propria cantina.
Questa la genesi di un vino dal sorso elegante e avvolgente che per quasi trent’anni ha portato nel nome il simbolo dell’amicizia e della collaborazione creativa di due grandi cantine.
Mentre la cantina lavora per riorganizzare spedizioni e consegne, i carabinieri che esaminano le riprese delle telecamere interne all'azienda e della zona, richiamano l’attenzione sugli eventuali canali di “ricettazione” che si dovessero aprire.
Chissà, poi, se altre cantine che lavorano con il Grechetto dovranno guardarsi da possibili furti delle proprie bottiglie! Quelle che realizzano vini qualitativi, infatti, non sono poche.
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