NEWS Da oggi il Nuovo Codice Deontologico

GIORNALISMO - Entra in vigore da oggi, 1° giugno 2025, il rinnovato codice deontologico dei giornalisti e delle giornaliste. Le “giornaliste” per la prima volta nominate in un documento ufficiale dell’Ordine professionale fondato nel lontano 1963, segnalano la declinazione della professione al femminile tra le novità degne di risalto.

L’Associazione Nazionale Giulia Giornaliste a tal riguardo commenta: «viene introdotta finalmente una declinazione di genere del linguaggio anche nella carta dei doveri di chi con le parole ci lavora tutti i giorni e che dovrebbe aver fatto proprie le istanze già elaborate nel 1987 da Alma Sabatini, nelle Raccomandazioni per un uso non sessista della lingua, ancora reperibili nel sito della Presidenza del Consiglio che allora le aveva commissionate. Si tratta quindi di una piccola grande rivoluzione che pone il codice dei giornalisti come avanguardia rispetto agli altri ordini professionali».

Questo codice, approvato all'unanimità dal Consiglio Nazionale dell'Ordine dei giornalisti, sostituisce il "Testo Unico dei doveri del giornalista" e consta di 40 articoli suddivisi in 8 sezioni.

Nella sua versione riformulata, disponibile per il download dalla nostra sezione Documenti vari, con il refresh presenta, oltre all'introduzune di regole sull'uso dell'intelligenza artificiale, un fondamentale riorientamento etico su narrazione (non usare linguaggio discriminante o ri-vittimizzante) e rappresentazione (anche per immagini), con l’invito ad una attenta vigilanza quando si tratta di rispetto della privacy.

Inoltre, include un forte invito ad accrescere le verifiche e a fare molta attenzione a quello che gira su social e web (invito alla verifica della "notizia" e della relativa fonte), onde evitare il pericolo di divulgare fake.

L’articolo 2 (Diritti e doveri) della legge professionale 69/1963 recita: «E’ diritto insopprimibile dei giornalisti la libertà d’informazione e di critica, limitata dall’osservanza delle norme di legge dettate a tutela della personalità altrui ed è loro obbligo inderogabile il rispetto della verità sostanziale dei fatti osservati sempre i doveri imposti dalla lealtà e dalla buona fede».

Poche righe che tracciano un solco indelebile tra chi diffonde pensieri e opinioni e chi lavora professionalmente nell'informazione. Poche righe che richiamano la necessità -dandole linfa- dell'esistenza e della tradizione di quell'istituzione che si chiama Ordine professionale.

 

Crediti: Foto di copertina di Vanilla Bear Films - altra Firmbee.com (da Unsplash)

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