UE: Combattere le differenze salariali

BRUXELLES - Le ultime cifre indicano che nell’Unione europea le donne guadagnano in media 15% meno degli uomini (fino al 25% in meno nel settore privato). Mentre lo scarto salariale tra lavoratrici e lavoratori nei Paesi membri varia dal 4% al 25%. Quindi, constatati gli insufficienti risultati della legislazione in vigore da più di 30 anni e la troppo lenta riduzione degli scarti salariali (dal 17% nel 1995 al 15% nel 2005), gli europarlamentari hanno votato lunedì 17 novembre a Strasburgo la relazione di Edit Bauer (PPE-DE, SK) che attraverso varie raccomandazioni propone di combattere le differenze salariali.

Adottata con 590 voti favorevoli, 23 contrari e 46 astensioni, chiede alla Commissione europea di preparare prima del 31 dicembre 2009 una proposta di legge sulla revisione della legislazione esistente. Con particolare riguardo a vari livelli del problema: più controllo e trasparenza (introdurre audits di remunerazione nelle imprese), più informazione, pressione sulle imprese prevedendo anche sanzioni appropriate per chi non rispetta « il principio di pari opportunità e la parità di trattamento ». Infine, il ruolo degli organismi di parità di genere in questo contesto dovrebbe essere rafforzato.

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