CATERINA de' Medici innovatrice a tavola e in politica

AUTRICI & LIBRI - Il regno di Caterina de' Medici durò circa trent'anni; visse e lavorò nel meraviglioso Castello di Chenonceau, salvaguardando come reggente l'integrità di un regno agitato dalle guerre di religione per preservare l'eredità dei propri figli. Fu una delle figure più straordinarie del Cinquecento e dal punto di vista dell’integrazione tra culture, fu fautrice dell’introduzione in Francia di una più elegante etichetta di corte a tavola; fu lei a dividere nella cucina i cibi salati da quelli dolci e ad introdurre l’uso della forchetta quando i francesi mangiavano ancora con le mani.

Oltralpe arrivarono con lei anche “gli aromi e i profumi della cucina mugellana, del Casentino, della piana tra Firenze e Pistoia e di altre zone della Toscana. E le donne di cucina avevano nella mente tutti i piatti che Caterina amava”*. Secondo la scrittrice Alessandra Necci Caterina de' Medici fu sovrana dotata d’incomparabile ingegno, amata e stimata dal suocero Francesco I, mal compresa e avversata da contemporanei e posteri e personalità complessa che si presta a innumerevoli interpretazioni.

«Tra luci e ombre, Alessandra Necci restituisce un ritratto inedito di una geniale mente politica, maestra nel valorizzare le caratteristiche della patria d'origine, l'Italia rinascimentale e le opportunità offerte dalla patria d'adozione, la Francia dei Valois.» Nata a Firenze nel 1519 la duchessina, nipote di Lorenzo il Magnifico arrivò a Marsiglia nel 1533 «per sposare il secondogenito del re Francesco I, Enrico II di Valois il quale, però, non ha occhi che per la sua amante Diane de Poitiers. Dopo anni di subalternità ‘la Fiorentina’ si prende la sua rivincita quando, scomparso Enrico, governa in nome dei figli».

Alessandra Necci, scrittrice, professoressa universitaria e avvocata è l'autrice di “Caterina de' Medici” libro della collana Gli Specchi di Marsilio.

*Caterina de' Medici. Le ricette di una regina di Leo Codacci

 

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