Tre donne alla Consulta

Roma, 12 dicembre 2015- Pausa di riflessione per il Parlamento in seduta congiunta, incapace di eleggere tre giudici alla Corte Costituzionale.Tra anziani parlamentari in cerca di rivincite e giovani parlamentari incapaci di confrontarsi con la necessità di scelte politiche e super partes, intervengono con una proposta concreta le associazioni femministe e femminili riunite nell'Accordo di Azione Comune per la Democrazia Paritaria. Eleggere tre donne alla Consulta. Perchè sostengono le Associazioni 'E’ ormai improcrastinabile realizzare una presenza paritaria di donne e uomini anche all’interno della Corte Costituzionale e degli altri organismi della Magistratura, l’Istituzione finora, meno permeabile a “cambiar pelle” e a recepire le istanze di forte rinnovamento già in atto nella società e in altre istituzioni''. (allegato in Documenti  l'elenco aggiornato delle associazioni) 

Accordo di azione comune per la democrazia paritaria

 

COMUNICATO STAMPA

Corte Costituzionale:

per uscire dal deprecabile stallo, eleggete tre donne

 

Come già in occasione di precedenti votazioni fallite da parte del Parlamento - Eleggete donne alla Corte Costituzionale-, è il pressante appello che più di cinquanta associazioni, gruppi e movimenti femminili riuniti nell''Accordo di azione comune per la democrazia paritaria rivolgono ai Presidenti della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica, nonché ai Presidenti dei Gruppi parlamentari dei due rami del Parlamento. ''E’ ormai improcrastinabile realizzare una presenza paritaria di donne e uomini anche all’interno della Corte Costituzionale e degli altri organismi della Magistratura - rileva l'Accordo - l’Istituzione finora, meno permeabile a “cambiar pelle” e a recepire le istanze di forte rinnovamento già in atto nella società e in altre istituzioni''.

Per la prossima convocazione delle Camere in seduta comune per procedere finalmente, dopo un anno e mezzo di ritardi alla elezione di tre giudici della Corte Costituzionale, l’Accordo ''auspica che attraverso candidature qualificate di donne, venga a cessare il gioco dei veti incrociati basato su vecchie logiche spartitorie e il non giustificabile silenzio sull’assenza di candidature femminili negli accordi finora falliti.

In tal modo si procederà verso un effettivo riequilibrio di genere anche nella Suprema Corte''.

 

''Non sarebbe una scelta difficile - conclude l'Accordo - tenuto conto che vi sono moltissime donne di grande prestigio e qualità, che hanno tutti i requisiti professionali, culturali e morali per poter esercitare autorevolmente la funzione di giudice costituzionale.”

 

 

Info e contatti: Daniela Carlà - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - Marisa Rodano – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - Roberta Morroni - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

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