Elezioni Europee 2019 - Che leggi vogliono le donne per le donne?

DIRITTI - «È necessario preoccuparsi di quello che concretamente avviene tra i banchi di Montecitorio e Palazzo Madama, dove al momento sono in discussione sette proposte di legge che minano in primis, i diritti delle donne, ma più in generale di tutti i cittadini.» Lo scrive Jennifer Guerra che con il suo articolo per Thevision.com (che qui riprendiamo e rilanciamo), tiene alta l'attenzione sugli attacchi a determinati diritti acquisiti.

Questi bad seven partono dal DDL 735 Pillon con al proprio interno in incubazione la falsa sindrome da alienazione genitoriale (PAS), ancora in sede referente e «ben lontano dall’essere archiviato», proseguono con altri a suo sostegno, apertamente antiabortisti e pronti a dotare di diritti il feto, ed arrivano ad altri ancora, che nei casi di separazione ed affido costringono le donne a fare le corse ad ostacoli. Un monito ed un promemoria per domenica 26 maggio, quando andremo a votare.

Si parte dal ddl 45 , a firma di De Poli, Binetti ed altri (Forza Italia) che prevede si presenti al giudice alla separazione un calendario preciso di impegni e «compiti specifici attribuiti a ciascun genitore».

Rilanciano il ddl 118, ancora a firma di Antonio De Poli (Forza Italia) ed il ddl 768 a firma di Maria Alessandra Gallone (Forza Italia) che per ostacolare le separazioni spingono per la mediazione familiare obbligatoria a pagamento.

Ed ancora, il ddl 950 a firma Gasparri che chiede il «riconoscimento della capacità giuridica del concepito» feto concepito, non bambino nato.

La proposta di legge 1238 sull’adottabilità del concepito si prefigge invece il raccapricciante obiettivo di «coniugare l’elevato numero di concepiti ‘indesiderati’ e il desiderio reale di coppie disponibili all’adozione nazionale».

Chiude la fiera degli orrori, seppur meno brutta dei precedenti, una mozione di Giorgia Meloni (Fratelli d'Italia) in favore di interventi per la natalità “da famiglia naturale”.

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