25 NOVEMBRE 2013 - COME STANNO LE COSE?

Sono 128 le donne uccise, soltanto nel 2013. Ma in Italia sono molte di più, milioni, le donne che ogni giorno subiscono violenza fisica o sessuale - una su tre. I femminicidi sono soltanto l’orrida punta di un immenso iceberg seppellito tra le pareti domestiche, ma anche negli uffici e nelle fabbriche. Talvolta nelle scuole. Sono in costante aumento per chi cerca lavoro i ricatti e le molestie così come nuove forme di persecuzione tecnologica. La pornografia minorile è aumentata del più 370% rispetto all’anno precedente, sono bambine il 68% delle minori coinvolte. Una donna su tre sperimenta nel corso della propria vita qualche forma di violenza.

Gli stalker inseguono le loro “prede” non solo per strade e case ma anche via internet e telefonini, Talvolta “assumono” sicari per uccidere e sfigurare con l’acido le donne che li hanno rifiutati. Affetti non da “follia da gelosia” ma da odio insanabile e premeditata violenza. Nel 58% dei casi gli assassini sono i mariti, i fidanzati, partner o ex partner, incapaci di ascoltare, di accettare le scelte delle donne che hanno avuto accanto, ma che non sono “di loro proprietà”. Nel 42% altri uomini, amici o parenti di cui le donne si “fidavano”. Non tutti gli uomini uccidono ma sono ancora troppo pochi quelli che apertamente prendono le distanze da una subcultura di genere, carica di pregiudizi e stereotipi, deleteri anche per il genere maschile. La “questione maschile” è il vero problema da affrontare. Questione mondiale che il 25 novembre le donne di tutto il mondo - il 52% dell’umanità - ricorderanno, al restante 48% della popolazione maschile del pianeta. Come l’ONU ci rammenta in Europa vengono uccise ogni anno più di 2500 donne - 7 donne al giorno- : nel mondo sono più di 150 milioni le bambine sottoposte a sfruttamento sessuale; sono più di 100 i paesi che non hanno previsto norme specifiche contro la violenza sulle donne e 603 milioni di donne vivono in paesi che non considerano reato fare violenza sulle donne.

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