Chi SALE... (Ministro Fioroni)
SCUOLA - Telefonini rigorosamente spenti in classe durante le ore di lezione. Regola valida per studenti e professori. Severe misure contro il "bullismo": sino a 15 giorni di sospensione e lavori sociali ma anche non ammissione alla maturità nei casi più gravi. Ed a titolo perventivo "un patto sociale di corresponsabilità" tra famiglie e istituti che i genitori potrebbero dover sottoscrivere all'atto dell'iscrizione dei figli a scuola. Il Ministro della Pubblica istruzione, Giuseppe Fioroni, sceglie la linea dura. A noi tutti viene solo voglia di dire: grazie, ERA ORA!
Dopo mesi in cui le cronache riportavano di presidi ed insegnanti insultati quando non aggrediti dagli stessi alunni ed a volte anche dai genitori, sebbene le norme che disciplinavano l'uso dei telefonini in classe esistevano già, il Ministro della Pubblica istruzione, Giuseppe Fioroni, spinge sull'acceleratore e sceglie la linea dura. Non più direttive destinate a rimenere lettera morta ma regole nazionali che ogni scuola dovrà far rispettare sotto la propria responsabilità. Regole che, tanto per non lasciare spazi alla critica, varranno anche gli insegnanti.
Per i trasgressori del divieto sull'uso del cellulare in aula scatteranno sanzioni disciplinari a partire dal ritiro del telefonino da restituirsi alla presenza di mamma e papà.
Niente più sms durante le lezioni e niente più filmini.
In caso di fenomeni di "violenza" e "bullismo" previste sanzioni più rigorose. Come la non ammissione allo scrutinio finale o all'esame di Stato, o la sospensione unita all'obbligo di svolgere attività di valenza sociale o come la pulitura delle aule e piccole manutenzioni.
Ed infine la novità: la scuola potrebbe richiedere alle famiglie al momento dell'iscrizione di sottoscrivere un accordo dove le parti si danno atto dei diritti e doveri di famiglia e scuola.
Come a dire: sull'educazione dei figli/studenti ciascuno si assuma le proprie responsabilità.
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