SPAZIO e DATI Nodali nell'emergenza clima

REPORT CLIMA - I dati e le tecnologie spaziali sono la prossima frontiera per comprendere e arginare l'emergenza climatica del pianeta Terra.  Rappresentano una ricchezza culturale ed economica e devono essere liberamente condivisi, ove possibile, per accrescere la nostra conoscenza e la nostra consapevolezza sull'emergenza climatica. Serve inoltre trovare qualcuno che ci aiuti a comprendere quali soluzioni si possono adottare per proteggere vite e territori. In tutto questo, ovviamente, servono anche una corretta politica, etica e governance dei dati.

Conto alla rovescia, allora, per il Geo Global Forum 2025, evento che dal 5 al 9 maggio riunirà all’Auditorium della Tecnica di Roma circa 600 esperte ed esperti da tutto il mondo nel campo dell’osservazione della Terra dallo spazio. Promosso dalla Commissione Europea e dall’Agenzia Spaziale Italiana, in collaborazione con il Group on Earth Observations (GEO), il forum sarà l’occasione per discutere l’impatto delle tecnologie geo spaziali sul monitoraggio dei cambiamenti climatici, la gestione sostenibile delle risorse naturali e la risposta alle crisi globali.

«GEO Global Forum evidenzia l'impegno dell'Italia nell'Osservazione della Terra dallo spazio come fattore chiave per l’implementazione delle politiche e delle azioni necessarie al raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite (SDG), dedicate alla tutela del nostro pianeta. E' l’occasione ideale per mettere in evidenza le iniziative e i programmi italiani nel campo della geospazialità»* afferma il presidente dell’ASI Teodoro Valente.

(Yana Gevorgyan al World Economic Forum di Davos - Fermoimmagine YouTube)

«Negli ultimi 20 anni, GEO ha compiuto notevoli progressi nel promuovere l'utilizzo dell’osservazione della Terra per il bene comune» dichiara l'esperta in innovazioni Yana Gevorgyan, direttrice del Segretariato GEO. «Oggi, queste soluzioni basate sui dati hanno il potere di trasformare il modo in cui comprendiamo e ci prendiamo cura del nostro pianeta. Entro il 2030, i dati delle osservazioni della Terra potrebbero generare un valore di 700 miliardi di dollari, contribuendo ad aiutare gli agricoltori ad adottare pratiche più efficienti e sostenibili, le comunità ad adattarsi alla crisi climatica e le imprese a compiere passi innovativi. Per sbloccare veramente questo potenziale, dobbiamo trasformare i dati in azioni con soluzioni che combinino la tecnologia avanzata con l'empatia umana, l'etica e l'esperienza, poiché la tecnologia da sola non risolverà la crisi climatica e ambientale»*.

Mentre si istruiscono appositi sistemi di intelligenza artificiale per le applicazioni in agricoltura e in tutti gli altri settori interessati, il valore economico dei dati inizia anche a evidenziarne l'intrinseco e inestimabile valore sociale e culturale quando, nella libera condivisione, accrescono la conoscenza e la consapevolezza di tutte e tutti noi, stimolando le comunità a farne libero uso per organizzare le proprie azioni preventive, ad esempio in tema di alluvioni, azioni capaci di salvare vite, ma anche patrimonio agricolo e infrastrutture.

«Anche come persone comuni dobbiamo imparare a interagire con queste informazioni, senza considerarle solo qualcosa su cui altri dovranno prendere iniziative. Molte delle mappature, infatti, hanno bisogno della partecipazione della cittadinanza per la raccolta dei dati a terra. e se la cittadinanza contribuisce all'accrescimento della conoscenza, sarà più facile che questa conoscenza venga utilizzata». Queste sono state le riflessioni (l'invito!) al centro dell'intervento di Yana Gevorgyan del 22 gennaio 2025, al World Economic Forum di Davos. Intervento che si può ascoltare e vedere su You Tube a questo link https://youtu.be/5kWvT2ZDZ_I 

Un valore riconosciuto anche dal Consiglio Nazionale dell'Ordine dei Giornalisti italiani, che ha organizzato un corso on demand nell'ambito della formazione continua obbligatoria, dal titolo: "Facts Observation: I dati satellitari nel giornalismo, strumenti utili ed esempi pratici".

Un valore, quello dei dati in generale, temuto invece dall'amministrazione Trump che, dal momento in cui si è insediata, ha cominciato a far sparire moltissimi dei dati pubblici USA.

Yana Gevorgyan partecipa al Data Working Group (Data-WG), un consesso, come si legge nel sito earthobservations.org, convocato per lavorare con la comunità GEO e tutti gli attori esterni interessati alle tecnologie spaziali e alle loro applicazioni, «per affrontare le questioni relative alla politica dei dati, all'etica dei dati e alla governance dei dati che influiscono sull'uso delle osservazioni della Terra. Uno sforzo collaborativo con lo scopo di migliorare l'adozione delle osservazioni della Terra per i processi decisionali».

*Fonte ASI - Crediti: Foto di copertina by NASA, da Unsplash

Articolo di Eva Panitteri - Riproduzione Riservata©

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