8 MARZO Il senso e la sempreverde attualità

8 MARZO - Il femminismo viene spesso definito come "movimento di rivendicazione e/o conquista dei diritti delle donne". Ma l’utilizzo superficiale e banalizzato di queste parole confonde quelle che sono solo alcune importanti modalità, con l’oggetto e le finalità dei femminismi tutti, che sono prese d’atto e di parola con finalità inclusive, di riforma e di emancipazione e che nascono proprio da questo pensare. Perché allora molti si domandano se questa giornata, celebrata a livello mondiale abbia ancora un senso attuale? Perché un focus annuale che riporta la parola e a volte la "scena" alle donne, trova sempre qualcuno e qualcuna che si lascia infastidire.

I movimenti delle donne cominciano a formarsi nel mondo (e ci mettono tantissimo tempo) quando guardando le società, alcune comprendono che esaminate da QUEL punto di vista (ovvero dal loro, da quello delle donne) nelle strutture si rilevano… due pesi e due misure. Lo comprendono e lo segnalano, ne parlano tra di loro e ne parlano al mondo sollevando un velo sull’ovvio, ovvero sul fatto che tutte le società e le strutture del mondo sono state costruite solo a misura d’uomo (nel senso di misura del maschile e del maschio).

Nelle società infatti ci sono un sacco di regole che stabiliscono per le donne, senza averle MAI interpellate, sia ciò che non possono fare sia ciò che devono essere. È così, allora, che vanno visti i femminismi, come un insieme di movimenti sociali, politici e culturali

  • che hanno più origini (diverse parti del mondo, diverse donne, diverse strutture di società);
  • che puntano a una ristrutturazione culturale delle società;
  • che hanno finalità e obbiettivi di inclusione delle istanze delle donne nelle architetture delle società;
  • che vogliono sanare gli squilibri di potere.

Si tratta di movimenti di idee che vogliono dare alle società una nuova forma aggiornandone i principi a nuovi concetti di parità e uguaglianza per un equo trattamento e un pari riconoscimento. Ecco allora un appuntamento annuale per farlo.

Sono riscritture dovute e doverose da fare in tutti gli ambiti: società, politica, economia, giustizia, istruzione, famiglia, organi di governo. Ecco allora un appuntamento annuale per riflettere sulle società in cui viviamo e su come le vorremmo migliorare.

L’otto marzo non è una giornata di festa ma un momento (a livello mondiale!) per rinnovare la necessità di attenzione ai diritti delle donne e per fare il punto dei progressi e delle involuzioni, rispetto al passato.

L’otto marzo è anche una giornata per ricordare che i diritti (tutti!) sono stati ottenuti grazie alla perseveranza, all’insistenza, alle pressioni di chi vedeva disparità e ingiustizie. Insistenze che troppo spesso sono dovute diventare lotte contro sordità varie e varie mancanze di volontà. Perché modificare lo status quo non è stato mai cosa facile quando il concetto stesso di diritti è da sempre avversato da chi vuole unicamente per sé e per pochi altri la possibilità di essere, scegliere e agire liberamente.

Si condensa in questa riflessione il senso dell’utilità, della necessità e della sempreverde attualità della giornata dell’otto marzo per tutte le donne.

[Crediti - Per le foto a corredo dell'articolo si ringrazia Unsplash]

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