GIORNALIST* Il giorno dello Sciacallo

GIORNALISMI - Contro il precariato, per il pluralismo, la Federazione Nazionale della Stampa Italiana e l’Ordine dei Giornalisti si riuniranno in assemblea pubblica oggi, lunedì 10 dicembre alle ore 11:00, davanti al Ministero dello Sviluppo Economico, in via Veneto (angolo via Molise), a Roma per un’assemblea pubblica davanti contro la mistificazione e la propaganda messe in atto dal Movimento 5 Stelle.

«Il Messaggero di sant'Antonio chiude la redazione e licenzia i giornalisti. Radio Radicale sarà costretta alla chiusura. Anche se non ancora approvato, il taglio del fondo per l'editoria, annunciato dal ministro del Lavoro, Luigi Di Maio, e dal sottosegretario con delega all'Editoria, Vito Crimi, sta già producendo i primi effetti negativi. Incuranti del colpo mortale inferto al pluralismo dell'informazione e al diritto di intere comunità ad essere informate, per nulla preoccupati per i danni sul piano occupazionale, i due esponenti del governo portano avanti una crociata contro l'informazione e i giornalisti, nell'illusione di eliminare qualsiasi voce critica. Per di più, dopo aver insultato un'intera categoria e auspicato la chiusura di alcune testate, senza avvertire il benché minimo bisogno di fare ammenda, il ministro Di Maio cerca di strumentalizzare i giornalisti precari, la parte più debole della categoria, convocando fantomatici tavoli per parlare di equo compenso. Un'evidente provocazione perché attorno a quel tavolo dovrebbero esserci gli enti della categoria insieme con non meglio identificate associazioni, scelte rigorosamente dallo stesso ministro. Non si capisce come si possa parlare di lavoro precario con chi sta creando le condizioni per ampliare la platea dei precari con tagli indiscriminati al fondo per l'editoria. Una ragione in più per rispondere alla convocazione del ministro Di Maio con un'assemblea pubblica davanti al ministero dello Sviluppo Economico, in via Veneto (angolo via Molise), lunedì 10 dicembre, a partire dalle 11. Il 70esimo anniversario della Dichiarazione universale dei diritti umani, firmata il 10 dicembre 1948, sarà l'occasione per ribadire, anche con le associazioni che ne condividono i valori, il diritto ad informare e ad essere informati, insieme con il diritto ad un lavoro e ad una retribuzione dignitosa, sanciti nella Dichiarazione».

Lo affermano, in una nota, Federazione nazionale della Stampa italiana e Consiglio nazionale dell'Ordine dei giornalisti.

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