Un problema di dimensioni epidemiche

ROMA (03 luglio 2013) - Per l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) la violenza sulle donne è “un problema di dimensioni epidemiche”, che richiede l’impegno di tutti i paesi e che chiama in causa i sistemi sanitari nazionali. I dati presentati il 3 luglio dall’Osservatorio nazionale sulla salute della donna (O.N.Da) parlano chiaro: il 35% delle donne di tutto il mondo subisce nel corso della vita qualche forma di violenza, soprattutto da parte di mariti e fidanzati, e il 38% dei femminicidi avviene per mano del partner. Non va meglio in Italia, dove si stima che 6 milioni 743 mila donne tra i 16 e i 70 anni siano vittime di abusi fisici o sessuali e circa 1 milione abbia subito stupri o tentati stupri.

La violenza spesso viene taciuta: non solo il numero di denunce resta basso, ma sono molte le donne che non riferiscono l’accaduto a nessuno.

La violenza in 1  caso su 3 coincide con una gravidanza ed è la seconda causa di morte per le donne in attesa, dopo l’emorragia. A farne pesantemente le spese, però, non è solo la madre ma anche il bambino: dalla fase fetale fino all’età adulta sono documentate le conseguenze di tipo sia fisico sia psichico.

La violenza spesso genera violenza.  Considerata la portata del fenomeno a livello mondiale l’Oms, ma anche i singoli governi, si stanno attivando per potenziare le azioni di contrasto. L’Organizzazione mondiale della sanità ha recentemente redatto delle linee guida per gli operatori sanitari, strada seguita anche dall’O.N.Da. In Italia, dove recentemente è stata ratificata la Convenzione di Istanbul, molti ospedali si stanno attivando per garantire servizi di supporto e assistenza. Giorgia Gay

''In Italia stiamo sottostimando il fenomeno''. È quanto ha affermato il vice ministra con delega alle Pari opportunità durante la conferenza stampa dall’Osservatorio nazionale sulla salute della donna (O.N.Da). “La violenza sulle donne ha costi enormi, rispetto alle risorse per i centri antiviolenza”

Femminicidi, 65 nei primi sei mesi del 2013. Ogni due giorni e mezzo in Italia una donna viene uccisa. I dati presentati da Claudio Mencacci presidente della Società italiana di psichiatria durante la conferenza organizzata dall’Osservatorio nazionale sulla salute della donna. “Trend in aumento, non si tratta di un fenomeno mediatico”.

Violenza domestica: la seconda causa di morte in gravidanza. I dati Oms rilevano che nel mondo 1 donna su 4 è stata vittima di una forma di violenza in gravidanza, con effetti fisici e psichici anche sui figli. E la violenza spesso genera violenza: figli di uomini violenti hanno maggior probabilità di diventare loro stessi violenti. (Fonte: Redattore Sociale)

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