"RICORDITI DI ME…" Femminicidi e violenza

VIOLENZA - "Ricorditi di me, che son la Pia"  è l’invocazione che Pia De’ Tolomei, uccisa dal marito, rivolge a Dante Alighieri (Purgatorio, V . 130-136). Pia è tra i morti che hanno subito violenza, fatta precipitare da una finestra, in un raptus di gelosia, nel 1297, da Nello de Pannocchieschi, in realtà perché potesse passare ad una seconda moglie.  Una bazzecola se paragonato ad Enrico VIII  che di mogli ne uccise sei a partire dal 1536. Nei secoli si ripete il macabro femminicidio da parte di uomini che prima affermano di “amare”  mogli, fidanzate, amiche e poi,  in improvvise crisi di violenza e armati di tutto punto, con coltelli, accette, pistole, benzina, acido, le bruciano le ustionano, accoltellano, sparano e poi le buttano  -letteralmente buttano - tra i rifiuti. 

Clara Ceccarelli, la nona vittima della mattanza 2021, uccisa con 100 coltellate dall’ex compagno aveva voluto evitare almeno quest’ ultima violenza. SAPEVA che sarebbe stata uccisa, che non avrebbe avuto protezione e dunque aveva predisposto tutto per il suo funerale, pagato un tutor per il figlio disabile e per il padre anziano. L’assassino è vivo.          

Deborah Saltori è stata fatta a pezzi con un’accetta dall’ex marito, l’assassino è vivo.

Lidia Peschechiera, dal compagno strangolata in casa, abbandonata nel bagno; l’assassino è vivo.

Luljeta Heshta, dal compagno picchiata rincorsa e accoltellata in strada; l’assassino è vivo.

Piera Napoli, dal marito massacrata a coltellate, l’assassino è vivo

Sonia di Maggio, dall’ex fidanzato accoltellata al collo;  “se l’è cercata“ ha detto l’assassino; lui è vivo.

Teodora Casasanta, dal marito 15 coltellate a lei, 8 al figlioletto e sfigurata, lui è vivo.

Tiziana Gentile, accoltellata in casa da un conoscente, l’assassino è vivo.

Roberta Siragusa 17 anni, dal fidanzatino bruciata con benzina e buttata in un burrone, lui è vivo. 

Victoria Osagie, dal marito 20 coltellate su viso e corpo e collo spezzato davanti al figlio. Lui è vivo.

Tutti questi assassini sono ancora tra di noi. 

2021, appena otto settimane e già 10 femminicidi. Se al posto di FEMMINICIDI scrivessimo la parola assassini di MAFIA o MALAVITA  scatterebbe un allarme altissimo, e le richieste di interventi drastici, di punizioni esemplari, perfino di pene di morte da parte dei partiti forcaioli si sprecherebbero su ogni giornale, sito, video, trasmissione e perfino in Parlamento.  Ma i Partiti,  I parlamentari, il Governo,  quegli stessi  sempre pronti a chiedere “dove sono le femministe?” dove sono LORO adesso? quale risposta danno a questa violenza su violenza, ripetuta fino alla monotonia, prevista e prevedibile.  

Cosa Fanno? potenziano o chiudono i centri antiviolenza? prevedono e potenziano l’educazione al rispetto delle differenze oppure urlano contro il “gender”? Prevedono e mettono in atto corsi di formazione per forze dell’ordine? operatori sociali? potenziano o chiudono le Case delle donne ?

Oppure, girano la testa da un’altra parte, fanno spallucce e avallano di fatto ogni violenza?

Il Femminicidio non è questione di donne -  è questione di UOMINI e di VIOLENZA - è la piaga purulenta che va affrontata  curata e prevenuta. Il tempo é ADESSO! 

Tutti questi assassini sono ancora tra di noi.

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