SALUTE Ancora nuvole scure all'orizzonte

SALUTE 2025 – Tra razionalizzazioni, rimodulazioni e tagli di risorse, umane ed economiche, la sanità pubblica italiana è allo stremo. Mentre di fronte a questo scenario a molte e molti tremano le vene, gode invece chi opera e gestisce la sanità privata, grazie anche al proliferare di sempre nuovi prodotti assicurativi integrativi venduti da assicurazioni e banche. Un punto critico per la sanità odierna, si trova nella cronica carenza di organico, situazione aggravata dalla presenza dei cosiddetti “gettonisti”, nuova categoria di liberi professionisti a chiamata, con i quali le strutture pubbliche stipulano contratti (attraverso le cooperative o le società private che li/le rappresentano) per tappare le falle dell’organico medico pubblico.

GETTONISTI – I cachet dei gettonisti fanno schizzare alle stelle gli emolumenti di pochi, con importi che potrebbero invece essere investiti in assunzioni stabili nella proporzione di… due al prezzo di uno! Un totale di 3 o 4 gettoni consecutivi, per un maxi-turno di 36/48 ore, a quanto pare, porta nelle tasche del/della gettonista «un bottino di 4-5mila euro che basta per tutto il mese» come ha raccontato al Corriere del Veneto un primario che ha chiesto di rimanere anonimo.

«Se abbiamo un’emergenza e dobbiamo correre all’ospedale, non è improbabile che a visitarci ci sia un medico gettonista arruolato attraverso cooperative e in servizio da più di dieci ore» conferma il libro-inchiesta di Milena Gabanelli e Simona Ravizza, Codice rosso.

OSTETRICHE - Come se non bastasse, e a conferma della solita poca attenzione alla salute delle donne, un’indagine dei Nas tempo addietro «ha scoperto gettonisti arruolati come ostetrici ma senza formazione per fare i parti cesarei». Gli organici delle strutture sanitarie spesso non prevedono ruoli specifici per le ostetriche, che vengono sostituite con professionisti senza formazione specialistica. La denuncia della Federazione dei Collegi ostetrici (Fnco) che risale al 2011, segnala una pratica che possiamo sperare definitivamente accantonata con l’entrata in vigore dal 1° aprile 2025, della nuova classificazione ATECO che, superando il codice generico per le professioni sanitarie (89.90.29 Altre attività paramediche indipendenti n.c.a.), introduce un codice ATECO specifico per l’attività Ostetrica (86.94.02)*.

INFERMIERE/I - Nella Legge di bilancio 2025, approvata il 28 dicembre come si legge nel sito del Ministero, sono «previste ulteriori risorse per il finanziamento del Servizio sanitario nazionale». Purtroppo, però come per altri casi, siamo di fronte a stanziamenti risibili. Di fatto «per gli infermieri viene previsto un incremento dell’indennità specifica infermieristica di circa 7€ netti nel 2025 ed 80€ dal 2026. Per i medici dal 2025 l’aumento dell’indennità di specificità è di 17€ netti al mese e di 115€ dal 2026**».

La «flat tax al 5% sugli straordinari per gli infermieri» prevista ancora dalla Legge di bilancio, non risolve di certo il problema dei tagli in tema di risorse umane (basti pensare a coloro che passano al privato o vanno in pensione), causa dell’ormai cronica carenza di personale quasi ovunque. Un provvedimento, questo, che di fatto prevede che gli infermieri e le infermiere che lavorano nel pubblico vadano a sobbarcarsi un ulteriore carico di ore di lavoro, ai limiti dell’estremo, con tutti gli annessi e connessi di una ridotta affidabilità da mancato recupero e possibile burn-out da superlavoro. Abbiamo già dimenticato le immagini di spossante stanchezza colte negli ospedali nel periodo del picco del Covid?? Ma almeno questo, sarà un onere… poco tassato!

TUMORE AL SENO - Il neo-istituito (1° gennaio 2025) «Registro unico nazionale delle Breast Unit, per la raccolta dati nel territorio nazionale a garantire la centralizzazione e l’analisi dei dati relativi alla diagnosi, al trattamento e al follow-up del carcinoma mammario», se da un lato segna un punto a favore in tema di dati di genere e tenuta di un registro più attento alla salute della donna, dall’altro nulla aggiunge in termini di alleggerimento delle oggettive difficoltà di accesso ai servizi sanitari dedicati alle donne. Parlano da sé i fatti ormai noti sull'interruzione di gravidanza (i cui dati sono fermi al 2022), resa difficilissima in tutte le regioni per via dell’elevato numero di obiettrici e obiettori di coscienza attestati nei reparti di ginecologia che rendono di fatto quasi impossibile applicare la Legge 194.

INFERTILITA' vs AFFETTIVITA' - Ciliegina sulla torta, il governo Meloni, durante il question time di mercoledì 8 gennaio 2025, annuncia per bocca del ministro dei rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, di aver dirottato i fondi di incremento (mezzo milione di euro previsti dalla legge di bilancio) destinati alle azioni di educazione sessuale e affettiva dei/delle giovani nelle scuole, in favore della formazione dei docenti e su un tema diverso, quello della prevenzione dell'infertilità maschile e femminile. Che dire...

L’INCHIESTA - Per un’idea più chiara di come stiamo messi, si può leggere il già citato libro-inchiesta delle giornaliste Milena Gabanelli e Simona  Ravizza dal titolo Codice rosso (Editore Fuoriscena, 152 pagine), giornaliste investigative che da anni, con la rubrica Dataroom (LaSette), ragguagliano il Paese sulle falle di quel che rimane del Servizio sanitario italiano. «Un libro che in profondità, con documenti, report riservati, storie, testimonianze e dati aggiornatissimi, racconta come si è arrivati al tracollo della sanità italiana e alla deriva di un sistema dove per chi non ha soldi diventa sempre più difficile curarsi».

Tutto questo (e molto altro ancora) accade in un Paese come l’Italia in cui la popolazione invecchia inesorabilmente, in cui il ceto medio (se ancora esiste) impoverisce, in cui i/le giovani faticano a trovare lavoro e dove la popolazione anziana femminile, generalmente più longeva di quella maschile, percepisce mediamente pensioni più basse.

Non siamo in pochi, in questa situazione, a vedere profilarsi all'orizzonte nubi sempre più scure e più di una nuova spinosa questione.

 

*Fonte: Nota, la dottoressa Silvia Vaccari, Presidente della FNOPO, la Federazione Nazionale degli Ordini della Professione Ostetrica. (fnopo.it)

** Fonte: today.it

Crediti: Foto di copertina: Sito Ministero Salute. Altre: free downolad da Unsplash

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