PARTIGIANE PER IL SI

Teresa Vergalli (https://teresavergalli.wordpress.com) è stata una giovane partigiana, socia di diritto e fondatrice dell'ANPI. Ha ricevuto la "Medaglia della Liberazione" l'8 settembre, in occasione del 70° della Liberazione. Come altri partigiani è a favore della riforma e voterà SI al referendum. Ci ha inviato una lettera, che pubblichiamo di seguito, con le sue riflessioni sulle implicazioni e sugli effetti del voto.

Buona Lettura

Carissimi e carissime,

vi scrivo perchè sono preoccupata. Non so come sceglierete di votare al referendum, anche se qualcuno di voi mi ha annunciata una decisione o una propensione. Come sapete io vengo da una storia lunga e già alla nascita della costituzione sapevamo che bisognava correggere il bicameralismo. Sapevamo che il Senato con gli stessi poteri della Camera era stato voluto come argine o controllo contro una temuta grande avanzata comunista.
Alla riforma portata in porto da questo governo sono state mosse tantissime critiche. E' una riforma complessa che non si ferma al Senato ma che corregge anche molte altre storture come il Cnel e i poteri delle regioni. E' facile trovare delle ombre o ipotizzare delle inefficienze o suggerire differenti scelte. Ma io vi chiedo di riflettere sul fatto che le critiche riguardano aspetti marginali e che la cosa principale è ottenere maggiore velocità nel legiferare, riduzione del numero dei parlamentari, minori costi, senza alcuna diminuzione dei controlli democratici e nessun aumento del potere del governo. Si stanno dicendo molte inesattezze e addirittura delle falsità.
Io però vi chiedo di riflettere sul dopo. Cosa succede se vince il no? Cioè se gli elettori non approvano ciò che questo governo e questo parlamento hanno proposto? Non potranno essere evitati contraccolpi, dimissioni o non dimissioni. Possiamo immaginare il caos che vorranno creare i Salvini o i Grillo, i neofascisti di Casa pound, le nostre multiformi destre, nonchè la calata di tutte le Le Penn, i Farange e gli Orban. Polemiche, paralisi del parlamento, scontri di piazza, di cui già abbiamo avuto qualche anticipazione.
In ogni caso l'Italia avrà meno forza nel chiedere la necessaria svolta nelle politiche europee, tanto più che la Brexit inglese e la vittoria di Trump negli Stati Uniti metteranno in crisi non solo le relazioni internazionali ma l'intera economia e la nostra faticosa rimonta.
Io credo che non possiamo permetterci instabilità e paralisi in questo momento. Se siamo scontenti di Renzi o del Governo lo potremo far valere quando voteremo per le politiche. Ora un successo del no potrebbe soltanto frenare o compromettere ciò che è in corso, cioè le emergenze che l'esecutivo sta affrontando. Ci sarebbero contraccolpi o freni al lodevole lavoro che si sta facendo per i terremotati, e altrettanto grave sarebbe l'impatto e le difficoltà in tema di immigrazione, con l' Europa così problematica od ostile.
Se poi la frana dovesse diventare valanga e portarci al voto anticipato, visto come va il mondo e come è facile manipolare l'opinione pubblica, viene da temere un disastroso esito. Non torneranno i D'Alema o i Bertinotti. Potrà prevalere una destra unita e nostalgica o più probabilmente un Grillo. Pensate che l'Italia possa essere guidata da Grillo? Oppure dai tanti di prima? Quelli che ci hanno portato a questa situazione?
Vi prego, riflettete su questo.
Dopo tanti anni di vita e di impegno avrei preferito starmene tranquilla nella mia terza o quarta età a godermi ciò che ancora è concesso. Ma fin che la coscienza è viva e fin che la mente è sveglia, voglio ancora combattere questa battaglia. Perchè la Costituzione si difende e si tutela non mummificandola ma rinnovandola, mettendola al passo veloce di questo tempo.
Vi abbraccio tutti, con fiducia e simpatia
Teresa Vergalli
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