Discriminazioni di genere: oltre un milione di impiegate fa causa a Wal-Mart.

Cenerentola scende in guerra contro il big business e lo fa tremare come il sindacato non sa più fare” *

La Wal-Mart è la più grande catena al mondo di ipermercati : 1092 negozi e oltre 1.600.000 dipendenti sparsi in giro per il mondo. È anche la più grande azienda americana e da oggi detiene un altro record quello della più grande “class action” (azione collettiva in giudizio) intentata per discriminazioni multiple da oltre un milione e centomila delle sue dipendenti.

Per “vendere tutto a meno” come recita lo slogan aziendale, il signor Walton pagava meno i dipendenti, proibiva l’accesso ai sindacati, ed evitava di pagare l’assicurazione malattia.

Assumeva le donne in maggior numero, perché le riteneva più “docili”.

Un milione e centomila donne hanno promosso la class action per chiedere salari equi, promozioni e dignità .

I documenti presentati al giudice dalle querelanti parlano di discriminazioni di salario: in media una donna guadagnava da Wal-Mart 100 dollari al mese in meno del proprio collega; disciminazioni per avanzamenti e promozioni: una donna impiegava otto anni per essere promossa vice manager, mentre un uomo ne impiegava 2 e mezzo; le donne occupate sono 60% del totale dei dipendenti ma soltanto il 14% tra dirigenti e capi.

Le donne chiedono dignità e non accettano sexual discrimination: non vogliono essere chiamate “bambole” dal proprio superiore , non vogliono essere invitate a “farsi belle” se vogliono fare carriera e non vogliono subire le riunioni di lavoro all’interno di ristoranti topless o di strip-club.

Alcune delle frasi discriminatorie e maschiliste citate dalle querelanti quali : “Voi donne venite qui soltanto perché siete casalinghe alla ricerca di una paghetta” o ti pago di meno “perché non hai gli attributi giusti”. hanno un suono di bruciante familiarità.

* (citazione di Vittorio Zucconi tratta da la Repubblica del 8/2/2007)

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