CLIMA Il monitoraggio che salva la vita
REPORT CLIMA – Valencia insegna: i disastri naturali non si possono evitare. Però le tecnologie satellitari oggi a disposizione ci dicono che se ne potrebbero contenere gli effetti in termini di perdita di vite umane facendo monitoraggio e prevenzione. A patto, ovviamente, aggiungiamo noi, che nei Paesi esistano e funzionino politiche adeguate e altrettanto adeguati sistemi di allerta alla popolazione.
Fenomeni meteo - Il fenomeno della 'goccia fredda', causa del disastro che martedì 29 ottobre ha riversato sulla città spagnola di Valenzia il quantitativo di pioggia di un intero anno, paralizzando la Spagna e causando centinaia di morti e dispersi, è noto e abbastanza comune in Europa. Mai però si era manifestato con tale violenza e il fatto indubbiamente è da imputare ai cambiamenti climatici checché ne dicano i negazionisti.
(Pioggia - Foto di Eva Panitteri)
Governi - Nonostante i fenomeni meteo aggressivi non si possano evitare, preso atto della loro esistenza e occorrenza, i governi devono sviluppare capacità di risposta e gestione dei loro effetti, da affrontare necessariamente in maniera tecnica e coordinata e ovviamente ben gestita in via politica.
Tecnologie - Dalle tecnologie dello spazio stanno arrivando progetti a questo destinati, come la costellazione italiana IRIDE di satelliti per l’osservazione della Terra, un progetto italiano finanziato dall’Unione Europea con fondi PNRR per 797 milioni di Euro, che vede ESA Agenzia Spaziale Europea, Gruppo Argotec di Torino e TASI Thales Alenia Space Italia, estendere una collaborazione già in essere per andare a realizzare un «lotto di satelliti IRIDE destinati all’Osservazione della Terra per monitorare i cambiamenti ambientali e supportare i servizi critici in Italia*».
Una volta attivo (presumibilmente nel 2026), questo progetto fornirà dati preziosi alla ricerca che studia l'evoluzione delle condizioni ambientali. Dati che «supporteranno le autorità pubbliche ad affrontare sfide come il dissesto idrogeologico, gli incendi, la protezione delle coste, il monitoraggio delle infrastrutture critiche, la qualità dell'aria, le condizioni meteorologiche e molto altro*».
Applicazioni - I servizi geospaziali, dunque, aiuteranno gli studi e le valutazioni dei governi per l’attivazione dei correttivi da apportare nei diversi ambiti per prevenire disastri e tutelare l’ambiente e le persone. In tema di Clima, infatti ne conosciamo già le applicazioni per le previsioni meteo, ma a queste stanno andando ad aggiungersi ulteriori nuove misurazioni, utili alla gestione degli effetti provocati dai cambiamenti climatici.
Monitoraggio - Questo progetto specifico, tra le sue applicazioni, offrirà «supporto al monitoraggio» della qualità dell’aria e del livello di inquinanti, della mappatura dei movimenti del suolo (frane), delle zone sismiche, e della stabilità del «patrimonio culturale» e delle «infrastrutture critiche».
In tema di Gestione delle risorse idriche, aiuterà a generare modelli per la «previsione delle piene e la gestione dei sedimenti». Per l’Ambiente, coadiuverà il monitoraggio delle isole di calore urbane. In tema di Gestione forestale, aiuterà alla mappatura delle foreste e dei danni da incendio e in Agricoltura, oltre a rappresentare uno strumento di supporto alla PAC, coadiuverà il monitoraggio degli effetti delle attività agricole sull’ambiente e sulle risorse naturali, come rischio erosione, monitoraggio dei livelli di carbonio nel suolo, mappatura dei livelli idrici e dei consumi e «l’identificazione di indici per la valutazione della salute delle colture».
In tema di sicurezza, contribuirà al controllo dei confini dei Paesi e all’individuazione di discariche abusive o sversamenti in mare mentre nelle emergenze (disastri e calamità naturali di varia natura) l’osservazione satellitare offrirà una lente capace di coadiuvare la valutazione dei danni.
In conclusione - Passare dall'osservazione per la valutazione dei danni alla prevenzione dei disastri e la salvaguardia di vite, ad oggi sembra ancora una strada lunga e irta di ostacoli. Sappiamo però che una strada esiste e che è percorribile grazie alle tecnologie nelle quali si sta investendo.
A fare la differenza, tuttavia saranno le tempistiche di sviluppo e di applicazione dei sistemi di prevenzione, insieme alle scelte in materia che faranno i governi; dato quest’ultimo non indifferente, perché legato strettamente alla qualità e alla preparazione della stessa classe politica.
This story is part of Covering Climate Now’s (CCNow) joint coverage network #coveringclimatenow
Crediti: Foto di copertina di Chris Gallagher free download da Unsplash
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