COP29 Decisioni cruciali senza le donne

CLIMA - L'organizzazione della COP29 in Azerbaijan ha sollevato critiche e perplessità a causa del suo status di paese petrolifero e del suo dubbio risultato in materia di diritti umani, dove "media indipendenti e società civile sono fortemente repressi" come avvisa la ONG Transparency International. Questi incontri obbligatori ai sensi del diritto internazionale, che stabiliscono accordi con forza di diritto internazionale, dovrebbero portare risoluzioni e decisioni per alleggerire l'emergenza climatica mondiale.

Un impegno che richiede di eliminare rapidamente i combustibili fossili per dimezzare le emissioni globali entro il 2030 e, al contempo, sostenere, finanziariamente i paesi più fragili. Tuttavia, la maggior parte dei paesi ricchi è ben lontana dal tagliare le emissioni in accordo con la richiesta della scienza di una riduzione del 50% entro il 2030 e, al contrario, molti paesi stanno aumentando gli investimenti in questo settore.

(Lago di Resia, Val Venosta, BZ - Foto di Eva Panitteri)

Pertanto, ciò che i governi riuniti a Baku dall'11 al 22 novembre decideranno, insieme a ciò su cui invece sorvoleranno, impatterà enormemente sulla vita quotidiana delle persone in tutto il mondo. Tuttavia a un tavolo che vede riuniti 70 partecipanti, siedono solo otto donne (si veda la foto rituale delle alte cariche presenti al World Leader Climate Action Summit), nonostante il genere femminile rappresenti la metà della popolazione del mondo.

Riusciranno queste leader, da sole, a far passare il messaggio che la "COP della finanza" deve trovare risorse da investire anche in una concreta prospettiva di genere? Viste le sordità selettive che questo mondo da troppi anni dimostra di avere, anche solo sulle evidenze dell'emergenza clima, il compito non sarà facile e le istanze delle donne probabilmente troveranno solo accenni flebili, tanto per dire che se ne è parlato, facendo un po' di pinkwashing e lasciando poi che tutto rimanga lettera morta. Il programma dedicato infatti (21 Nov.) è davvero minimal.

Sebbene sinora dalle iniziative COP si siano visti solo risultati minimi, continuare a incontrarsi e discutere è d'importanza vitale e i governi devono trovare il modo di rispettare il monito della scienza se si vuole invertire la direzione prima di cadere nel baratro.

Sebbene ogni COP, strutturalmente, sia una COP finanziaria, per la COP29 il tema dei fondi ha un peso rilevante. Al centro delle discussioni finanziarie, infatti, c'è il New Collective Quantified Goal (NCQG), il nuovo obiettivo che i Paesi più avanzati devono raggiungere per supportare l'azione per il clima nelle nazioni in via di sviluppo. In altre parole, un aumento dei flussi finanziari in favore dei paesi fragili, per sostenerli nell'azione di eliminare gradualmente i combustibili fossili e aumentare la resilienza agli effetti dei cambiamenti climatici e l'elenco dei Paesi che a ciò dovranno contribuire.

(Foto di Eva Panitteri)

Gli scienziati stanno da tempo avvertendo l'umanità che l'emergenza climatica richiede azioni immediate e di vasta portata. Alla COP29 si discuterà allora, in diverse giornate tematiche, di temi come Energia e Pace (15 Nov.); Cibo, acqua e agricoltura (19 Nov.); Urbanizzazione, Trasporti, Turismo (20 Nov.).

Le parti sono distribuite in diversi gruppi negoziali, con vari gradi di indipendenza. Alcuni, come la UE negoziano tutte le questioni come un singolo gruppo, altri preferiscono invece un approccio più ristretto, ma tutti partecipano comunque a queste discussioni fondamentali per il futuro del nostro pianeta e di tutti gli esseri viventi, compresi quei paesi in via di sviluppo che generalmente non hanno voce.

Stay tuned! Continuate a seguire la serie REPORT CLIMA di Power & Gender, per conoscere meglio tutto ciò che riguarda la crisi climatica, la produzione di cibo sostenibile, l'agricoltura innovativa e sociale, la salute delle persone, la produzione alimentare. 

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Crediti: Foto di copertina di Marcus Spiske - da Unsplash

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