TURISMO In Italia vince l'enogastronomia
TURISMO - Il Rapporto redatto da Roberta Garibaldi con focus sul turismo enogastronomico oltre a raccogliere i numeri dello scorso anni segnala i trend del 2025. L'accresciuto interesse del turismo italiano ed estero verso questo settore, pone «l’accento sulle azioni necessarie per trasformare un business già consolidato in uno strumento strategico nazionale» a partire da un rinnovamento che coinvolga tutti i territori in termini di “modifiche normative, investimenti pubblici per infrastrutture e centri museali, formazione e comunicazione dedicate, innovazione tecnologica”. Azioni urgenti secondo Garibaldi.
Giunto alla sua settima edizione, il Rapporto segnala come il turismo enogastronomico sia un fenomeno in continua crescita, con le destinazioni preferite dagli italiani e dalle italiane che vedono in testa regioni come Toscana, Emilia-Romagna e Puglia.
Le eccellenze della tavola e della produzione qualitativa eno-agro alimentare italiana hanno importanti parole chiave: vino, olio extravergine di oliva, pasta, pizza, formaggi.
«Il vino (con il 38,1% delle preferenze) è considerato il prodotto più rappresentativo dell’Italia in ambito agroalimentare. Seguono nell’immaginario collettivo nazionale delle icone enogastronomiche del Belpaese l’olio extravergine di oliva (24%), la pizza (22%), la pasta (15%) e i formaggi (11%). A questa ricchezza si unisce la percezione diffusa di un patrimonio unico, genuino, diffuso sull’intero territorio e di qualità».
Le tendenze per il 2025 segnalano le esperienze immersive tra le preferenze e le esigenze di chi ricerca qualità nel proprio tempo in viaggio. Esperienze capaci di suscitare benessere ed emozioni si ricercano attraverso un contatto con la natura, l'enogastronomia, cultura e tradizioni.
Le parole come sempre sono importanti e i termini più ricercati nel web ci segnalano le necessità e aspettative di chi si mette in viaggio: gli Inglesi ricercano termini come cooking tourism o best cities for food in the world, ma vanno alla grande anche Cultura e storia, Paesaggi naturali, Viaggi Slow, soprattutto tra i turisti extra UE.
Grazie alla collaborazione con Economics Living Lab, spin-off dell’Università di Verona, il Rapporto 2024 per la prima volta quantifica anche l’impatto economico e sociale del turismo enogastronomico che contribuisce con «oltre 40 miliardi di euro all’economia italiana nel 2023 – di cui 9,2 diretti, 17,2 indiretti e 13,7 di indotto –, con un rapporto benefici/costi pari a 6,9 confermandosi importante per l’economia italiana, con un forte potenziale di crescita e un ruolo non secondario nell’occupazione e nella distribuzione del reddito».
Tutti motivi validi per tutelare, curare e sviluppare un settore diventato di strategica importanza, un comparto che dovrebbe esprimere affidabilità, etica, valore e valori. Magari anche a cominciare da chi lo dirige.
Crediti: Tutte le foto a corredo dell'articolo sono di Eva Panitteri per P&G - In copertina la Piazza di Montepulciano (Toscana). I vigneti sono in provincia di Bologna (Emilia-Romagna).