BIO Il trend virtuoso di vigneti e vini

BIO WINE – In Italia, il distretto agricolo passato alla coltivazione in regime biologico sta facendo segnare un notevole avanzamento e la crescita si fa notare anche nella filiera vitivinicola: «in Italia nel 2020 4 bottiglie di vino su 100 sono biologiche». Un fenomeno in forte espansione in tutto il mondo «sia in termini di estensioni delle superfici vitate che di interesse del consumatore, sempre più attento all'impatto della produzione alimentare sull'ambiente». Nel nostro Paese sono oltre 18mila i viticoltori e le viticoltrici che operano in regime biologico, ma se si conteggiano tutti gli altri attori della filiera, nel complesso allora si contano circa 25mila unità.
A raccontare i numeri del vino realizzato da vigneti Bio «con particolare riferimento al contesto italiano» è il report dal titolo La filiera vitivinicola biologica, quinto quaderno (datato febbraio 2021) «di una collana tematica dedicata al mondo del bio promossa dal Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali e realizzata dall' Ismea».
«Il vino -si legge nel quaderno- continua ad essere un forte simbolo del nostro comparto agroalimentare: la qualità e la riconoscibilità del prodotto italiano restano le determinanti del suo successo sui mercati mondiali» e, complice la pandemia, «la forte richiesta di salute dei cittadini si rispecchia nella ricerca di prodotti sempre più genuini, le cui tecniche di produzione siano il più rispettose possibile degli equilibri naturali». L’incremento di vigneti Bio è stato pertanto «tumultuoso: +600% negli ultimi 20 anni e +114% negli ultimi 10, e vede l’Europa quasi senza rivali».
Tuttavia, nonostante il fermo immagine scattato prendendo in esame «il numero e la tipologia degli operatori italiani della filiera vitivinicola», gli studi di questo settore continuano a dimenticare di raccogliere i dati di genere, cosa che impedisce di mappare l’impresa femminile del comparto con maggior precisione per far emergere, certificandolo, il fenomeno dell’accresciuta (e crescente) presenza di imprenditrici. Un dato che l’Associazione Nazionale Donne del Vino stima da tempo in un terzo del totale dell’imprenditoria del settore.
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