OLIO EVO Come sarà la nuova annata?
OLIO EVO – Alcune riflessioni aspettando la prossima campagna olearia. Sinora nei campi è andata bene e, siccità a parte, dove non ci sono stati problemi, si attende un’annata estremamente qualitativa. A detta degli esperti però, i cardini che sosterranno il futuro dell’olivicoltura italiana e del Mediterraneo, ovvero i temi che andranno posti all’attenzione della politica e del Ministero dell’Agricoltura, riguardano la capacità di ridurre i costi di produzione, incrementare qualità e quantità dell’olio EVO italiano e affrontare il tema del cambiamento climatico e delle fitopatologie.
In tema siccità, dovrà essere ottimizzata la gestione delle risorse idriche, scongiurando al contempo il rischio di abbandono delle attività (perché la cura dei campi svolge la doppia funzione di tutela del paesaggio e del territorio) e intervenendo in maniera efficace in tema Xylella, con un occhio alla compatibilità ambientale delle nuove piante che si andranno a introdurre nei territori.
Tuttavia, a voler fare gli avvocati del diavolo, l’auspicato incremento della produttività necessario a raggiungere l’obiettivo dell’aumento di produzione, dovrà necessariamente fare i conti con la realtà concreta del problema siccità che incombe nel Sud Italia, con la vetustà degli acquedotti e relative dispersioni d’acqua e finanche con la mancanza di infrastrutture agricole di base, come ad esempio gli invasi per la raccolta dell’acqua piovana.
(Uliveto Lazio - Foto Doralisa D'Urso per P&G)
Se oggi in olivicoltura la parola chiave è “sostenibilità” a 360 gradi, bisogna però ancora far quadrare i conti con dati di previsione poco propizi: Italia Olivicola, la principale Associazione di OP con oltre 250 mila aderenti, per la prossima campagna olearia (quella a partire da settembre 2024) annuncia per l’olio previsioni in calo (circa il 23% in meno) rispetto alla campagna passata, che a sua volta aveva già espresso una forte contrazione rispetto alla precedente annata.
(Vite Monteveglio BO - Foto Stefano Zocca, Unsplash)
Il quantitativo atteso, dunque, che dovrebbe stimarsi intorno a 250 mila tonnellate, è ben lontano dai numeri di un non lontano passato e con il picco delle temperature registrato a fine luglio, se per le uve da vino si manifesta solo il fenomeno della maturazione precoce che sta portando a una vendemmia mai così anticipata, per tutti gli altri settori nei campi è già allerta rossa, con cali produttivi importanti, che per olive e olio EVO prospettano ulteriori incognite.