VIOLENZA non è Amore! Il Rapporto Istat 2025
25 NOVEMBRE (Tiriamo le somme) - In tema di Violenza contro le donne, anche in risposta al dilagare dei reati di femminicidio, nel 2006 Istat presenta i risultati di un'indagine interamente dedicata alla violenza fisica e sessuale contro le donne. Titolo dell'indagine: “La violenza e i maltrattamenti contro le donne dentro e fuori la famiglia”, fotografia di un fenomeno più ampio di quello che possiamo credere e più sommerso di quanto ancora oggi, a distanza di quasi 20 anni. possiamo immaginare.
Nel 2015 Istat presenta una seconda indagine (con riferimento al 2014) dal titolo "Violenza contro le donne", con la quale mentre segnala qualche miglioramento rispetto all'indagine precedente (maggiore capacità delle donne di uscire dalle relazioni violente), scoperchia anche uno dei principali tabù su femminicidio e violenza contro le donne: sono i partner attuali o gli ex-partner che commettono le violenze più gravi. «Il 62,7% degli stupri è commesso da un partner attuale o precedente. Gli autori di molestie sessuali sono invece degli sconosciuti nella maggior parte dei casi (76,8%)».

(Foto by Michele Ekert da Unsplash)
Nel 2025 Istat torna sul tema con una terza indagine, stavolta dal titolo più esplicito: "La violenza contro le donne dentro e fuori la famiglia" perché «la violenza da parte del partner è pervasiva. Le violenze da parte del partner, sia fisiche sia sessuali, si distinguono per la loro particolare gravità e per la durata nel tempo». I dati qui si desumono da interviste condotte da Istat con circa 17.500 cittadine italiane tra i 16 e i 75 anni di età, intervistate telefonicamente tra marzo e agosto 2025. Sebbene l'indagine non sia stata ancora conclusa (mancano i dati relativi alle donne immigrate), viene fornita in QUESTO DOCUMENTO una prima lettura degli ultimi dati.
Cosa abbiamo visto emergere, sino ad oggi, da tutte queste ricerche? La conferma che la violenza sulle donne è endemica, sistemica, trasversale e sistematica.
(1) Non ci sono differenze di condizione sociale, economica o culturale. (2) Per il violento fare violenza è una scelta e un’abitudine. (3) La violenza si argina facendo prevenzione. (4) La prevenzione dovrebbe cominciare sin dall'età più giovane come fanno alcuni Paesi del Nord Europa dove si inizia dalle elementari. (5) In Italia, nonostante un dibattito pubblico acceso, manca purtroppo la volontà del governo di introdurre l'educazione sentimentale nelle scuole. (6) La violenza vigliacca non si vede. Parliamo di violenza psicologica, le cui le forme più diffuse sono l’isolamento o il tentativo di isolamento e il controllo. Di violenza economica, che consiste nel negare mezzi finanziari adeguati alle donne con le quali si è in una una relazione e che sono sono prive di lavoro o di redditi propri. Di violenza che si esprime con la svalorizzazione, le intimidazioni, le persecuzioni, lo stalking, il revenge porn e la diffusissima violenza digitale.

(Foto by Liquid Artiste Arya da Unsplash)
L’analisi dei dati raccolti dall’Istat e delle tre indagini svolte negli ultimi vent’anni, restituisce una fotografia nitida e allarmante della realtà italiana: la violenza contro le donne rappresenta un fenomeno tutt’altro che residuale. E' una problematica profondamente radicata, che attraversa ogni ambito della società, indipendentemente da condizioni sociali, economiche o culturali.
Nonostante l’evoluzione nelle consapevolezze, l’ampliamento dei diritti delle donne resta spesso solo sulla carta e invece degli sperati cambiamenti nella struttura sociale ed economica del Paese, vediamo invece una preoccupante involuzione: la violenza di genere continua a persistere in modo crescente e dilagante, evidenziando una criticità profondamente sistemica e strutturale non riconducibile a fattori episodici o marginali, ma insita nei meccanismi profondi della società.
Di fronte a questa realtà, non è sufficiente limitarsi a promesse vuote e generica condanna. È necessario avviare una riflessione consapevole e responsabile che porti all’adozione di strategie concrete e incisive.
La comprensione della gravità e della trasversalità della violenza sulle donne impone, un impegno collettivo d'urgenza e una risposta articolata, capace di incidere finalmente sul piano culturale e sociale.
Per approfondire vai alla nostra serie di articoli Violenza non è amore! Riflessione1 Via dalla prigione - Riflessione2 Stop al silenzio complice - Riflessione3 Siamo le nostre parole - Riflessione4 Focus Giovani e Teenager
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Crediti: Foto di copertina di Vitaly Gariev