Dal Parlamento

Conciliare la cura e l'educazione dei figli con i tempi del lavoro sulla scorta delle iniziative degli altri paesi europei. Luca Volontè (UDC) il 31 gennaio ha presentato alla Camera una interrogazione a risposta immediata. Disponibili il testo ed un link per collegarsi alla trascrizione del dibattito tenutosi in aula.

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-00580
presentata da LUCA VOLONTE' (martedì 30 gennaio 2007 nella seduta n.100)

VOLONTÈ, CAPITANIO SANTOLINI, DRAGO, RONCONI, D'AGRÒ, PERETTI, FORMISANO, LUCCHESE, MEREU e COMPAGNON. - Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. - Per sapere - premesso che:

il basso livello di natalità e la necessità di promuovere condizioni di lavoro più flessibili in relazione alle necessità di conciliare il lavoro di cura e di educazione dei figli ha indotto il Parlamento tedesco ad avviare concretamente un importante progetto di politica familiare;

dal 1° gennaio 2007, infatti, è in vigore una legge, denominata molto esplicitamente «soldi per i genitori», che agevola la decisione delle giovani coppie di sospendere la propria vita professionale, dopo la nascita di un figlio e sino al compimento del dodicesimo mese, ricevendo in cambio il 67 per cento dello stipendio netto percepito, mentre oltre i dodici mesi l'assegno parentale è riconosciuto solo se anche l'altro genitore sospenderà il proprio lavoro per almeno due mesi;

secondo la nuova legge tedesca, saranno riconosciuti al massimo 1800 euro mensili, mentre i disoccupati e gli studenti avranno diritto ad un importo minimo di trecento euro, non cumulabile con altre prestazioni sociali;

questa possibilità agevolerebbe la decisione dei genitori di avere un figlio e di prendersi del tempo per la sua cura, senza sentire il peso economico di tale scelta;

in Francia la politica fiscale e le agevolazioni messe in atto per conciliare maternità e lavoro hanno dato i loro frutti, facendo registrare la più alta presenza di neonati dal 1981, con un media di due figli per donna nel 2005;

l'Italia registra un tasso di natalità ancora più basso di quello rilevabile in Germania e solo poco più alto di quello spagnolo, che chiude la classifica dei grandi Paesi europei;

le conseguenze di tale tendenza saranno disastrose, sia dal punto di vista della tenuta dei conti pubblici nel settore previdenziale, sia perché una società senza un adeguato ricambio generazionale non ha un futuro;

quali concrete iniziative intenda promuovere per realizzare anche nel nostro Paese condizioni di lavoro più flessibili atte a consentire alle giovani coppie una conciliazione tra la decisione di mettere al mondo uno o più figli, troppo spesso condizionata dal peso economico che tale decisione determina nel bilancio familiare, ed il lavoro. (
3-00580)

Link al resoconto stenografico

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