CLIMA Al via a Belem in Brasile la COP30
EMERGENZA CLIMA & COP30 - Il vertice mondiale sul clima (COP*), la Conferenza delle Nazioni Unite (ONU) che annualmente vede i capi di stato e di governo riunirsi per fare il punto della situazione e concordare le misure per contrastare gli effetti del cambiamento climatico, quest’anno si tiene a Belem, in Brasile. La scelta del luogo non è casuale: Belem è considerata la porta dell’Amazzonia e tenere qui la COP è già un primo messaggio sull’importanza di preservare il più esteso polmone verde della Terra, da anni messo in pericolo da deforestazioni selvagge.
Caratterizzano questa Assemblea che nel 2025 si riunisce sono al 20 novembre, due grandi assenze: il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, che non ha nemmeno voluto inviare una delegazione e il presidente della Cina Xi Jinping, che invece manderà in rappresentanza del suo Paese almeno una delegazione. Cina e Stati Uniti, insieme all’India che invece non si sottrae, sono riconosciuti cone i tre più grandi paesi inquinatori.
Tenuto conto che il mondo ha fallito l’obiettivo tenere il riscaldamento globale a un livello di crescita inferiore a 1,5°C rispetto ai livelli preindustriali, «questa COP deve accendere un decennio di accelerazioni e risultati» ha affermato il Segretario Generale delle Nazioni Unite parlando ai leader mondiali all'apertura del Vertice sul Clima di Belém il 6 novembre.

La COP30, con i suoi lavori, a partire da oggi rimetterà sul tavolo almeno gli obiettivi stabiliti nelle precedenti edizioni. Parliamo di temi come la riduzione del ricorso ai combustibili fossili e accrescimento delle energie rinnovabili (rif. COP28) e i finanziamenti ai Paesi emergenti per affrontare il cambiamento climatico (rif. COP29).
Con le COP del passato poco risolutive e molto in odore di greenwashing (anche per via della presenza dei rappresentanti delle multinazionali dei combustibili fossili), al di la delle dichiarazioni di intenti e delle promesse, riuscirà la COP del trentennale a portare avanti azioni capaci di dare risultati concreti e misurabili? Only time will tell. Ma se solo il tempo lo potrà dire, bisogna ricordarci sempre che il tempo a disposizione per invertire la rotta ed evitare impatti climatici ancora più devastanti è agli sgoccioli e volge drammaticamente al suo scadere.
Se a partire dal 2027 alcuni satelliti dell’ESA, l'Agenzia spaziale europea, inizieranno a fornire mappe dettagliate delle emissioni di gas serra con una precisione (2km) che consentirà di determinare le emissioni di ogni Paese, città e persino di ogni centrale elettrica su scala mondiale, con uno sforo tecnologico ed economico enorme, non riesce ad allontanare il cattivo pensiero che forse queste risorse si sarebbero potute destinare altrimenti e altrove. Questo nonostante la consapevolezza che i dati e le tecnologie spaziali sono la prossima frontiera per comprendere e arginare l'emergenza climatica del pianeta Terra.
*L’acronimo COP significa “Conferenza delle Parti”, ovvero i 198 Paesi che hanno firmato la Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici del 1992, nota come Accordi di Rio e che ha dato vita ai succeccivi accordi sul clima, Protocollo di Kyoto (1997) e Accordo di Parigi (2015)
Crediti - Foto di copertina di Eva Panitteri
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