EMERGENZA CLIMA Filiere cibo sostenibili

REPORT CLIMA - Sono molti i punti di attenzione per costruire un sistema alimentare sostenibile. La strategia Europea Farm to Fork (F2F) del 2020 ha identificato 5 principali macroaree. Tuttavia, essersi dotati di uno strumento, non significa poi volere o riuscire a usarlo, come sta succedendo. Avversata dalle destre europee e dalla destra italiana, la F2F non ha visto sinora alcun investimento da parte degli Stati membri.
In Italia, fondamentalmente non se ne parla o si tergiversa come accade anche sulla decisione in merito al diserbante Glifosato, ancora in attesa di non meglio precisati ulteriori pareri tecnici, anche se a fine ottobre 2023* scadono i termini per pronunciarsi e anche se studi medici ne hanno dimostrato la pericolosità anche a basse dosi (ricerca dell'Istituto Ramazzini).
*Il 16 dicembre 2023 sono scattati ulteriori 10 anni di libero utilizzo in Europa.
Agire per andare nelle direzioni suggerite dalla strategia sarebbe importantissimo perché vorrebbe dire limitare la chimica in campo riducendo pesticidi (-50%) e fertilizzanti (-20%), accrescere le aree coltivate in regime biologico (25% totale), investire e innovare. Più nel dettaglio significherebbe agire per
1) Cibo più sano - Le raccomandazioni dell'UE basate su dati scientifici puntano ad un'alimentazione più che limiti il «consumo eccessivo di carne e di alimenti altamente trasformati ricchi di sale, zuccheri e grassi, anche fissando livelli massimi di assunzione».
(Foto di K. Niewolny - Free download da Unsplash)
2) Riduzione dei pesticidi e protezione degli impollinatori - Per garantire «un'adeguata protezione degli ecosistemi entro il 2050» agli stati membri è fatta «richiesta di migliorare il processo di approvazione dei pesticidi e monitorarne il rispetto delle norme per proteggere gli impollinatori e la biodiversità con obiettivi di riduzione vincolanti sull'uso dei pesticidi». Obiettivi che gli Stati membri dovrebbero raggiungere nei piani strategici nazionali della PAC. Posto che «ogni paese è libero di scegliere gli interventi specifici che ritiene più efficaci per conseguire i propri obiettivi» nella nuova PAC che si applica da gennaio 2023 si trova un punto interessante dove è stabilito che gli Stati «potrebbero utilizzare almeno il 3% dei loro bilanci della PAC per sostenere i giovani agricoltori». Si tratta di una strategia basata sull’efficacia, per la quale «gli agricoltori beneficiano di sostegno finanziario a condizione di adottare pratiche benefiche per il clima e l'ambiente» e sull’impegno per i diritti sociali e del lavoro con gli Stati membri che «si impegnano a favore di un maggiore rispetto delle condizioni sociali e di lavoro dei lavoratori agricoli».
3) Riduzione delle Emissioni di gas a effetto serra - Qui «il pacchetto "Pronti per il 55% entro il 2030" (Fit for 55, in inglese) deve prevedere norme e obiettivi ambiziosi per le emissioni derivanti dall'agricoltura e dal relativo uso del suolo, e criteri rigorosi per la produzione di energia rinnovabile a partire dalla biomassa».
4) Tutela della salute umana e Benessere degli animali – L’invito è a fare attenzione a « (i) individuare indicatori comuni e scientificamente fondati sul benessere degli animali per una maggiore armonizzazione a livello UE (ii) eliminare gradualmente l'uso delle gabbie negli allevamenti dell'UE» ed a fare attenzione porre che (iii) i prodotti animali non originari dell'UE vengano autorizzati o più precisamente «dovrebbero essere autorizzati solo se rispettano standard in linea con quelli dell'UE». Nei propositi, la transizione per l’eliminazione dell'allevamento in gabbia dovrebbe essere completata nell’UE entro il 2027, attraverso passaggi graduali. Ad oggi, però, le tempistiche paiono segnalare che su questa azione i Paesi UE siamo ancora tutti abbastanza indietro. Senza dimenticare che «secondo l'IPBES, il 70 % delle malattie e delle pandemie emergenti ha origine animale […] situazione aggravata dai cambiamenti climatici, dal degrado ambientale, dai cambiamenti di uso del suolo, dalla deforestazione, dalla distruzione e dalle pressioni sulla biodiversità e sugli habitat naturali, dal traffico illegale di animali selvatici e dai nostri attuali sistemi di produzione e consumo alimentari». (vedasi punto 29 strategia Farm to Fork)
5) Sviluppo dell'agricoltura biologica - Da ultimo, ma non meno importante, le raccomandazioni in tema di agricoltura BIO, richiamano ad attivarsi per predisporre «più terreni destinati all'agricoltura biologica nell'UE entro il 2030»** insieme a «iniziative, promozione, appalti pubblici e fiscalità previsti per stimolarne la domanda». Non mancano un richiamo a «valorizzare gli elementi paesaggistici dei terreni agricoli» e una riflessione che rammenta «che la produttività e la resilienza agricola dipendono dalla gestione sostenibile delle risorse naturali volta a garantire la sostenibilità a lungo termine dei nostri sistemi alimentari».
** Raccomandazioni sospese dopo la protesta dei "Trattori" di febbraio 2024 contro le determinazioni UE in tema di uso dei pesticidi, rotazione delle cloture, riposo dei terreni.
Continuate a seguire la serie REPORT CLIMA di Power & Gender, per conoscere meglio tutto ciò che riguarda la produzione di cibo sostenibile, l'agricoltura innovativa e sociale, la salute delle persone e più in generale tutto quanto riguarda la produzione alimentare. Stay tuned!
#coveringclimatenow
This story is part of Covering Climate Now’s (CCNow) joint coverage network
[Le restanti foto a corredo dell'articolo sono di Eva Panitteri]
[ultimo aggiornamento febbraio 2024]
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