Crescono gli stranieri residenti in Italia

Cresce la presenza degli stranieri in Italia. Al 1° gennaio 2006 l'Istat registra una presenza di 2.670.514 stranieri residenti in Italia (1.350.588 maschi e 1.319.926 femmine), con un incremento degli iscritti all'anagrafe, rispetto al 2005, di 268.357 unità (+11,2%).

Una crescita "giovane", dovuta anche all'aumento dei nati di cittadinanza straniera (figli di genitori entrambi stranieri residenti in Italia), che nel 2005 si traduce in un saldo naturale (differenza tra nascite e decessi) in attivo di 48.838 unità. Contano anche i ricongiungimenti familiari, ed i nuovi matrimoni.

 

PROVENIENZA - Al 1° gennaio 2006, le comunità cresciute maggiormente sono quelle provenienti dall’Europa centroorientale, che, escludendo i paesi neocomunitari, sono più che raddoppiate (+113,5%) rispetto al 1° gennaio 2003.

SANATORIA - L'incremento maggiore si è registrato nel 2004 e nel 2005, grazie ai provvedimenti di regolarizzazione (Legge n.189/2002, art. 33, e Legge n.222/2002), che aveva permesso a numerosi immigrati irregolari presenti in Italia, di sanare la propria posizione per iscriversi successivamente all'anagrafe.

NASCITA - Un gruppo importante per l’analisi della presenza straniera in Italia è costituito dagli stranieri nati nel nostro paese, che a rigore non possono essere definiti immigrati: si tratta di nati da genitori stranieri residenti. La stima ammonta a 51.971 nel 2005, (il 9,4% del totale dei nati in Italia) per un 6,2% in più rispetto al 2004 in cui erano 48.925

I nati in Italia da genitori stranieri (585.496 unità) rappresentano il 21,9% del totale della popolazione straniera residente al 1° gennaio 2006. Essi sono circa 84 mila in più rispetto al 1° gennaio 2005: oltre il 60% di tale aumento è dovuto proprio ai nuovi nati, mentre la parte rimanente è costituita dai minori giunti in Italia per ricongiungimento familiare.

MATRIMONI MISTI - L'incidenza di matrimoni misti passa dal 3,3% del 1993 al 14,3% del 2005. Generalmente  tra uomini italiani e donne straniere, sono  più che raddoppiati nel decennio 1992-2003 (da 6 a 12mila ). Nel 59% sono gli uomini italiani che sposano donne straniere; seguono i matrimoni tra due coniugi stranieri (27,45%), che passano da 1.600 del 1995 a 8.793 nel 2005, mentre scende al 13,4% l'incidenza delle nozze tra donne italiane e uomini stranieri. Gli uomini italiani, diversamente dalle donne, intorno ai 40 anni sposano, prevalentemente, straniere con circa 10 anni di meno. Le donne, invece, preferiscono in genere uno sposo straniero coetaneo. La solidità dei matrimoni misti è comunque piuttosto bassa: una coppia mista su tre si separa e il tasso di divorzio è circa il doppio di quello italiano.

CITTADINANZA - Ancora oggi la maggior parte delle acquisizioni di cittadinanza italiana avviene per matrimonio. Prevalenti quelli fra donne straniere e uomini italiani. Le concessioni di cittadinanza per naturalizzazione – per le quali l’attuale legislazione pone come requisito almeno 10 anni di residenza continuativa – sono circa il 15% del totale.

 

 

(Fonti: ISTAT/EURISPES/REDATTORE SOCIALE)

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